domenica 24 febbraio 2013

Dieci frasi da NON dire al seggio!


Ci siamo. Oggi e domani si fa l'Italia o si muore. Dal freddo intendo. Che la possibilità che tra cinque-sei mesi siamo di nuovo in fase elettorale è molto alta, se non quasi certa. Il Paese è staccato. Chi predilige la rivoluzione sgrammaticata, chi la sicurezza puttaniera, chi l'incognita mummifera, chi l'eleganza tassatrice e chi altri si butterà nei piccoli partiti che non saranno "voto utile" ma rispecchieranno di più la propria visione del mondo ed in questo caso dell'Italia. Perchè questo Paese ha bisogno di ricominciare. Ed una X forse non è tanto, ma serve per incominciare a costruire.

Finite le parole di circostanza passiamo alle Dieci Frasi o Situazioni da NON dire/fare al Seggio quando andrete a votare. Sono piccoli aiuti per non farvi fare brutta figura e magari riuscire nell'intento di portarvi la scrutatrice più sexy cinque minuti al bar. E da lì costruire una relazione che si dipanerà in minimo tre legislature.

10. Dopo essere rimasti nel seggio per almeno dieci minuti, far intravedere solo la testa ed esclamare: "Mi scusi, pensavo bastassero i fazzolettini che mi ero portato, mica avreste un po' di carta igienica?".

9. Quando si entra nell'aula ogni parola può essere vista come un invito, verso gli altri votanti, a seguire la vostra linea di pensiero. Quindi sono vietate le parole che includono "Popolo", "Partito", "Movimento", "Rivoluzione", "Fare", "Lavoratori", "Democratico", "Nord", "Destra", "Fratelli", "Pensionati", "Protesta", "Voto", "Futuro", "Libertà", "Scelta". Alla domanda: "Cosa ci volete nel caffè?", non vi resterà che scappare urlando "Geronimoooooo!". A meno che La Russa non sia candidato da qualche parte.

8. Al Presidente di Seggio: "Lei che è esperto: ma la fetta di salame la devo inserire prima o dopo che piego metà scheda?"

7. "Ma funziona come al Punto Snai: spendo un sacco di soldi per mantenervi e mi frego le matite come contentino, giusto?".

6. Presentarsi vestito da enorme maiale e dire "Oink oink", ogni due secondi. Verrà considerata satira politica.

5. Entrare con una bandiera dell'Italia e un defibrillatore e ogni cinque secondi posizionare gli elettrodi sul tricolore urlando: "La stiamo perdendo, la stiamo perdendo!!!".

4. Su Instagram non aspettano la vostra foto con bocca a papera mentre siete nel seggio. Se proprio volete farla evitate di farvi sgamare lasciando il volume al vostro smartphone. Se proprio vi siete fatti sgamare uscire fuori in bikini (valido solo per le donne di una certa bellezza) ed esclamare: "Oh, pensavo fosse la doccia abbronzante". E magari facendo cadere il reggiseno approfittare del blocco improvviso dei maschi presente in sezione e fuggire via verso nuove avventure.

3. Entrare in seggio con una tavola, dei cestini da picnic e varie vettovaglie. Sedersi a gozzovigliare ed alla prima domanda rispondere: "Eh, Presidè, volevamo andare al ristorante ma erano tutti pieni!". (Anche questa può essere vista come satira politica!)

2. Presentarsi con un modello molto affascinante al seggio ed esclamare al Presidente: "Veda, Dottore, quest'anno vorrei disegnare un pene sulla scheda. Ma non mi piacciono quelle cose stilizzate, raffazzonate, volgari. Il ragazzo mi serve per ispirazione, posso?". Il Presidente dirà di no, ma le scrutatrici saranno dalla vostra parte.

1. Vestito elegante esclamare: "Mi scusi Presidente, porto gli avvisi di Equitalia. Tutti quelli che hanno votato sono entrati nel seggio, giusto? Mi dispiace ma è considerata seconda casa. Mi mette una firmetta qui?"

Extra. La più squallida di tutte. Non leggete che è meglio. Se proprio volete lo fate prendendovi la responsabilità della vostra azione. NON  LEGGETELA. E' QUI SOTTO. RISPARMIATEVELA!

Entrare solo in boxer al seggio ed esclamare: "Ci hanno ridotto in mutande".

Ve l'avevo detto di non leggerla!

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