giovedì 20 dicembre 2012

Lercio - Lo sporco che fa notizia


Il mondo va' avanti velocissimo da quando c'è l'internet a portata di mano. Una notizia da quando un tizio la pubblica sulla propria agenzia stampa a quando la leggi da solo, col portatile, mentre fai colazione sotto le coperte, è già vecchia, logora, bisunta, andata. Solo quelle che riguardano le tope, o Rihanna, rimangono in vista per giorni.
E in un'era che ha bisogno del contatto tra emisferi, tra continenti e tra persone lontanissime, il conoscere cosa accade dall'altra parte del mondo o ad un tizio qualunque a Sidney è di vitale importanza ormai. E più andiamo avanti più abbiamo bisogno di sapere tutto, ma proprio tutto.
Un tempo ci si accontentava dei quotidiani. Lo compri al mattino e parlano di ciò che è successo il giorno prima, e di quello che POTREBBE accadere nella giornata. Ci piazzano anche i programmi televisivi che dovrebbero essere sicuri ma che ne sai cosa può succedere e stravolgere i piani?
Poi con l'avvento dell'internet, questa oscura tecnologia, i quotidiani si sono espansi diventando pure siti. Siti di informazioni live, tutto quello che accade in un click. O anche in quindici se vai su Repubblica e c'è un articolo su Rihanna corredato di foto.
E la fame di notizie colpisce tutti. Ci sono quelli che non ce la fanno a stare senza politica, poveri loro. Ci sono quelli che si sconvolgono per le notizie di gossip, ari-poveri loro e ci sono quelli che leggono cose strane. Vogliono sapere tutte le cose sconvolgenti che accadono nel mondo.
Le vogliono sapere soprattutto prima degli altri, così da potergliele raccontare. A meno che, dallo schermo del loro smartphone, loro non riescano a leggerle prima.
E siti come "Leggo" sono entrati nel gotha di chi cerca notizie di seconda mano diciamo, insieme a quelle "importanti" per definitizione.
Il taglio giornalistico di Leggo funziona sul titolo sensazionalistico e poco altro. Gli articoli sono minuscoli perchè Leggo è un giornale gratuito metropolitano. O almeno così dovrebbe essere che quando vado io a Napoli o a Roma non lo trovo mai in stazione.
E il sito ha migliaia di fan. Decimigliaia. Forse centimigliaia. E a nessuno è venuto in mente di fargli il verso?

Ma certo che no.
E' nato Lercio. Un'idea di un mio "collega", se non si offende che io lo chiami così, di Acido Lattico. Lercio è il giornale online che tutti vorrebbero leggere. E' dalla parte dei più deboli, degli ultimi, degli emarginati, anche dei topi in alcuni casi.
Lercio, con i suoi articoli e con l'entusiasmo dei suoi redattori, vi farà cadere dalla sedia dallo spavento e dall'orgoglio che certe notizie vengano raccontate. Perchè il mondo deve sapere. E se tu, amico avventore dell'internet nella pausa pranzo, vuoi stupire i tuoi amici con notizie strampalate dal web, non hai di che andare su Lercio.
Un sito al quale collaboro anche io. E ne sono onorato.

Avete capito che ci dovete passare no?

E visto che ci siete diventate fan della pagina Facebook.

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