mercoledì 12 dicembre 2012

Io mi fermo qui - Salerno Comicon


Dimentichiamoci del ritorno del Dj e di tutto ciò riguardi Long Wei che sarà pure un bel progettino ma il signor Diggi torna solo per marchettizzare il momento.
E sono sicuro che come verbo nemmeno esista. *

* Lo dico subito e mi tolgo il pensiero: sono contento che il tizio sia ritornato ed che abbia scritto ben tre post uno dopo l'altro. Tre post in due giorni quando ne aveva scritto solo uno da inizio 2012. Sono contento. Spero ritorni in pianta stabile sia per presentare la sua storia di Long Wei, sia per tutt'altro, sia per oscure minchiate. Che magari capisca che questa è pure casa sua.

Ah, Salerno: le luci d'artista, il mare, la puzza di non so cosa ma che credo sia colpa delle piante, la ressa, la pioggia, i calzini bagnati, il domandarsi perchè ci siamo andati, i treni scomparsi, le paure e le vongole alla sera.
Vado con ordine. Con piccoli punti carichi di pathos.

Salerno: provincia della Campania. Di questi tempi da due annate hanno deciso di crearci un evento del Napoli Comicon ma a Dicembre. Tre giorni, l'anno scorso erano quattro, di giochi, cosplay, fumetti, mostre e ramen. Bella l'idea. L'avrei preferita a Caserta, d'altronde CasertaComicon suona anche meglio ma niente, no, si deve andare a Salerno. E vabbè, si va, anche se l'anno scorso c'erano state delle cose belle e cose brutte e cose mezze e mezze ma si è andati, ci si va, ci siamo andati. E Salerno è bella eh! Pensate che vendono il caffè ancora a settanta centesimi! Cioè roba che dalle mie parti spari miccette sui bambini che sparano miccette per festeggiare l'evento. E il mare è sempre figo. D'inverno. Che rende tutti più tristi. Soprattutto quelli che adorano l'estate. Ed io invece sono felice, beccatevi questa.

Le luci d'artista: memorabile st'idea. Da quanto tempo si fa? Quattro anni? Boh. Di sicuro ha ravvivato una città. E sono pure fatte bene, cribbio. Non è che mettono due luminarie, le collegano a vanvera e le accendono con due legnetti. No! Ci si mettono d'impegno! Con i cavi protetti anche in caso di pioggia. Che gente strana a Salerno! Belle belle belle. Che si può dire di più.
Ah sì, mi avete rubato l'albero di Natale gigantesco che avevo in salotto.

La puzza di non so che cosa ma credo che sia colpa delle piante: è tutto spiegato nel punto. Forse forse in quei momenti avrei SPERATO di sentire la puzza di ramen. Lo ammetto. Tra le due l'intruglio semigiapponese era la meno sgradevole.

La ressa: eh, l'otto dicembre, le feste che si avvicinano, i pulman di vecchietti e compagnia bella, i mercatini, i vicoli stretti. E' ovvio che non si riesca a camminare. E sono un tipo che non ha mai sopportato i luoghi affollati. Sì, navigo nell'idea del "sono venuto in questo luogo x, come mai tutti hanno avuto la mia stessa idea?". Come la tizia che ci ha chiesto un'indicazione e si è stranita del fatto che non fossimo del posto.

La pioggia: io la amo. Eh sì, normalmente non vedo l'ora che venga a piovere. Basta che non sia di mercoledì. Invece Sabato scorso la pioggia mi ha veramente rotto. Piove, non piove, piove, diluvia, piove, piove, piove. Con K-way e ombrellino, tra vento e acqua cadente, non è stata una giornata proprio eccezionale.

I calzini bagnati: genialata quella di mettere le scarpe mezze rotte in una giornata autunnale che portava diluvio. Geniale.

Il domandarsi il perchè ci si sia andati : eh sì, brutta questa cosa. Il giorno prima ero molto speranzoso sulla buona riuscita della fiera. Poi mi ritrovo lì, nello stesso complesso dello scorso anno (tre piani ma non eccessivamente capienti) che già alle 12 sembrava strapieno. Dopo che hai fatto un giro per i tre piani ti chiedi con aria sorpresa "e mò?". Io e la pulzella abbiamo atteso che lo stand dei Dylandogofili fosse montato per poter parlare con Giorgio (socio fondatore) e sperare in qualche disegno.
Speranza vana.
L'Associazione, nella giornata di Sabato, aveva solo Accardi alle 18. Orario in cui noi dovevamo sbaraccare e tornarcene a casa. E quindi la stampa che avevano approntato mi è stata messa da parte, grazie Giorgio!,  ma non siamo riusciti ad avere un benchè minimo disegnetto. Vuoi perchè la pioggia ha fatto tardare ogni disegnatore che doveva essere presente in fiera, vuoi perchè quei pochi presenti non mi interessavano, vuoi perchè la vita va' così e quando gira male gira male. E quindi la giornata di fiera si può riassumere in pochi semplici passaggi:

Dominion (gioco molto figo simil Magic che è piaciuto non poco alla pulzella, abbiamo approntato due partite che sono durate oltre un'ora e mezza. Il tutto grazie all'associazione ludica del luogo).
Fuga dai ramen.
Bagni rotti.
Bivaccamento sulle scale.
Addio.

Ed in tutto ciò riuscire anche ad acquistare "Gesù - Cruci Fiction Tour" e i primi tre numeri di Nick Raider primo: perchè era un'occasione e secondo: per continuare la pseudocollezione di numeri 1.

Treni scomparsi: dopo quello che abbiamo potuto considerare con la tratta Salerno-Caserta non ho più niente da dire sui treni di Lucca per Pisa e viceversa. Lì arrivavano quando arrivavano ed erano minuscoli, ma c'erano. Qui, a Salerno, il treno è un miraggio. Un regionale la mattina, uno di ritorno alle 12, e il successivo alle 20 di sera. In mezzo niente.
Pensando fosse un errore del database del sito di trenitalia (ah ah ah, che burlone quel sito!), appena arrivati a Salerno chiediamo informazioni ad un addetto della stazione. Guarda al computer e... suspance... non ci sono treni diretti fino alle 20 e 15!
Chi l'avrebbe mai detto?
Ipotesi alternativa: si va fino a Napoli e poi da lì fino a Caserta. Ovvero partire alle 18 per arrivare alle 20. O partire alle 20 e 15 per arrivare alle 21 e 15?
Rimaniamo col dubbio poi, la sera, decidiamo di aspettare. Quindi se la partenza è alle 20 la stampa di Accardi era fattibile. Solo che in quel preciso istante, vuoi per la stanchezza vuoi per l'odio verso il mondo, la voglia di ritornare in fiera non era 'sto granchè. Quindi si gira Salerno. Piano piano vicini vicini.
Alle 20 e 15 il treno c'è e parte. In viaggio rivelo alla mia pulzella che quello delle 20 e 55, ultima chance, non risultava più nella tabella in stazione. La morale è stata: ce l'abbiamo avuta buona.
Poi il treno si ferma mezz'ora a Palma San Gennaro.
Poi il viaggio è allietato da una compagnia di famiglie casertane in preda al "ci siamo mbriacati urliamo a tutto spiano".
Poi la temperatura interna era di 26 e quella esterna di 6 (per una volta che funziona il riscaldamento, festeggiamo!).
Poi finalmente è finita lì. A cena a casa spaghetti con le vongole, per festeggiare il fatto che mi sentissi i piedi. Dopo una giornata con calzini bagnati.

Salerno Comicon, non credo ci vedremo più se non cambiano alcune cose.

Ah sì, le mostre erano belle eh. Niente da dire. Se cambiassero luogo, tempo e spazio, sarebbe ancora meglio.

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