venerdì 18 maggio 2012

Fuori tema


Attenzione: questo post contiene atrocità linguistiche, amore incondizionato, miele in quantità elevata e tanta pucciosità. Astenersi: litigiosi, Bossi con famiglia al seguito, pidiellini, iracondi, Bondi, single che pensano solo a pucciare il biscotto, truzzi, discotecari molesti, neomelodici che mirano all'amore per tutta la vita ma nel frattempo si divertono con qualsiasi fan(perchè sì, hanno le fan), Arcoristi, omofobi e Giovanardi. Soprattutto quest'ultimo. E' il consueto post su quanto sia bello l'ammore. Girate al largo.

La giornata più bella della settimana è stata lunedì e poi mercoledì. Il motivo è presto detto: perchè dopo essermi svegliato ho visto lei. Non saltiamo a facili conclusioni: purtroppo non vive nella mia stessa dimora. Ed io non vivo nella sua. E' normale. Siamo gggiovani, attendiamo di essere economicamente sicuri e un giorno, chissà, avremo una nostra casa.
Ora qui ci starebbe una risata di quelle grosse. Di quelle che distruggono le quattro mura in cui risiedete.
Analizziamo l'ultima frase precedente:

"Siamo gggiovani" : errore grammaticale voluto, niente da notare sul profilo grammatico. Ho 25 anni, lei 22, siamo relativamente gggiovani, d'altronde. Giusto.
"attendiamo" : verbo. Voce del verbo attendere. Io attendo, lei attende, noi, insieme, attendiamo. Giusto. Significa "aspettare" per chi non lo sapesse.
"di" : preposizione. Apre a qualcosa.
"essere economicamente sicuri" : Qui. Questo è il punto focale che scaturisce la risata. Se la fai su un palco, di questi tempi, ti scritturano a Zelig in cinque minuti, salvo poi ricordarsi che Zelig non fa satira politica. Non fa satira sociale. Non fa satira di costume. Zelig non fa, diciamocelo. Ma c'è ancora spazio per le risate, attendete.
"e un giorno": Ipotesi futura.
"chissà": Dubbio durante un secondo di rinsavimento.
"avremo uuna nostra casa": Ed ecco che si consuma l'altra atroce sberleffo ai danni dei due omini che si amano e vogliono avere una vita assieme. Ah, atroce situazione italiota, come puoi tu distruggere i sogni e le belle speranze di ggiovani in amore? Come puoi tu dare spazio alle troie di Arcore e non all'amore vero, puro e soprattutto senza una Fede o una Mora nei paraggi. Come puoi instillare un po' di felicità in questi corpi gentili che non vogliono far altro che incontrarsi e viversi ogni dì su questa Terra.

Non puoi, Italia. E non perchè sei tu, è che sono io che sono cambiato. E' meglio che ci prendiamo una pausa di riflessione. No. Non chiamarmi, ti chiamo io. Te lo giuro. Ho il tuo numero in rubrica. Certo. Aspettami. Ci andiamo a prendere un caffè insieme, Italia. Senza impegno, eh. Io ti ho sempre voluto bene. Te ne vorrò di più dall'8 Giugno, ma questo son altri motivi. Ci sentiamo dopo, Italia, eh? Ciao. Ciao. Ho detto ciao. Quando ti impunti sei proprio infantile Italia, vergognati.

Ecco. Volevo fare un post puccioso e pieno d'amore e mi ritrovo sempre costretto a far fronte alla mia consueta capacità di uscire fuori tema. Succedeva sempre da piccolo, e anche da grande, quando andavo a scuola. Nei tempi non prendevo mai più di sette perchè uscivo sempre dallo schema iniziale. Iniziano a discernere di cose che secondo me c'entravano tantissimo con l'argomento in oggetto, ma che, secondo i miei mirabili professori, no. Ma se io non capisco la traccia, è colpa vostra professorini miei! E' stata sempre e solo colpa vostra che non riuscite a spiegarvi. Io cercavo di farvene rendere conto ma voi siete duri come il coccio sui maccheroni(questa battuta è stata acquistata da Lia Celi per venti caramelle Lupo Alberto, in tempi di dieta mi vendo per poco). Ma adesso basta parlare del passato.

Vorrei dire due parole sulla tizia...no...non è gentile...sulla donna! No...è troppo invecchiante. Sull'anima gemella. No...troppo stucchevole. Sulla squinzia. No...troppo superficiale. Sull'essere sopraffino? No. Troppo aulico. Sulla ragazza. Sì. Semplice e mai banale. Poi esprime pienamente il doppio significato del termine. "Ragazza". Giusto. Approvato. La grammatica è importante, direi.
Questa ragazza è meravigliosa. E lo sapete bene, oh frequentatori abituali del forum (due) che avete già avuto modo di leggere le mie odi alla suddetta pulzella. Questa ragazza mi da felicità anche solo osservandola. Per questo quando la sento a telefono mi intristisco. Quando non la vedo o la vedo poco durante il dì mi demoralizzo, quando poi rimaniamo più giorni lontani medito di trasformarmi in emo.
Pochi giorni fa un mio amico ha detto: "Ma come vivi il fatto di vivere a pochi passi da lei? Cioè è bello, vi vedete tutti i giorni. Ma...vi vedete tutti i giorni! Non è troppo?".
La risposta è "no", caro amico mio.
Perchè l'amore ha bisogno di esserci, almeno per quanto riguarda me.
Se la vedo sto bene.
Se l'abbraccio sto bene.
Se la sento parlare sto bene.
Se corre incontro al suo cane sto bene.
Se mi offre da mangiare sto bene, pur se ingrasso come una botte.
Se corre con me sto bene.
Se mi accompagna in bici mentre corro sto bene.
Se mi cerca di scaldare ad un concerto in cui, da beota, non ho indossato una maglietta a maniche lunghe sto bene.
Sto mi riempie di baci sto bene.
Se la riempio io di baci, sto bene.
Se mi sorride dopo un mio gol, sto bene.
Se mi stringe quando sto male, sto bene.
Se mi chiama preoccupata dopo due chiamate senza risposta, sto bene.
Se mi accompagna a casa, sto bene.
Se lavora con me sto bene.
Se viene alle fiere con me, sto bene.
Se verrà a Lucca con me, starò bene.
Se continuerà ad amarmi così, sento che starò sempre bene.

Post puccioso, mi son ripreso in calcio d'angolo.

1 commento:

Carmensì ha detto...

Anche mi sto bene se sto con te, ma se divento troppo appiccicosa me lo dici?? :P

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