giovedì 26 gennaio 2012

Bene, bravo, Show!


Volevo fare un sacco di cose nella mia vita. Volevo viaggiare, volevo trovare l'anima gemella, volevo conoscere i miei idoli, avere un contatto con loro, un'amicizia. Volevo scrivere per lavoro. Forse lo voglio ancora. Volevo fare tante cose. Soprattutto volevo iniziare questo post senza la parte "un sacco". Ma è così che va' l'esistenza. Certe cose si riescono a realizzare, ben altre è improbabile. Io volevo fare un resoconto dei quattro giorni fuori casa inserendo quattro post diversi retrodatati. Mi son reso conto che è ben difficile farlo per molti motivi che non vi sto qui a spiegare.

Quindi vi beccate tutto quello che ho da dire di interessante, ben poco, solo in questo resoconto fulmilineo. Se sapessi cosa vuol dire e se esiste come termine.

Domenica

Partenza ore 9.30. Salutata la mia delicata pulzella visibilmente triste Si parte per il viaggio che ci conduce in una terra abbandonata dal popolo in inverno. Rimini periferia, ovvero Bellariva, Marebello, RivaAzzurra, è disabitata. Gli hotel sono chiusi, le strade son deserte, i turisti non esistono, forse siamo gli unici che girano in quel luogo in codesto periodo. Il mare d'inverno, comunque, è molto più bello ed interessante di quello d'estate. L'aria e la brezza marina mi portano ad intristirmi non poco per la lontananza dalla mia donnina. E siamo solo al primo giorno.
La serata termina con cibarie in un Doner Kebap del luogo(si, con la P), dopo un giro fugace in Rimini centro dove si è vista un po' di vera vita. Gli indiani del locale ci hanno eletto clienti dell'Anno, pur se è appena iniziato. La cipolla e la salsina piccante sono diventate un tutt'uno nei nostri organismi. Oggi, giorno in cui scrivo, dopo quattro giorni da quella sera, sento che girano ancora nel mio stomaco. Lo avranno colonizzato.

Paesi divertenti superati in Autostrada: Mosciano, Sant'Atto, e il celeberrimo Tagliacozzo. Perchè si sa che tutte le strade portano a Tagliacozzo.

Frasi di un certo livello: 

"Il contrario di amaro è zucchero" - Il Maestro. (Già autore de "Il contrario di limone è succulento")

"Salato, amaro, agro..."
"Aversano!" - Concludo io scaterando ilarità e voglia di sbattermi fuori dalla vettura. (Questa battuta è difficilmente capibile se non siete del territorio casertano)

"Il montone è un animale che ci da dentro" - Io.

"La Salerno Reggio-Calabria è un giorne dantesco con Caronte e Schettino che ti aspettano. Si sa che il primo almeno non ha una moldava sulla nave che si dedica a strane cose, ma Cerbero. Ci avete poi mai pensato che quel cane ha tre teste e un solo deretano? Sono domande che uno si pone." - Delirio dopo quattro ore di viaggio. Sempre il sottoscritto.


Lunedì

I krapfen sono buonissimi, lo sapevate? Preferisco di gran lunga i Muffin(soprattutto quelli che faccio io con tanto amore) ma la colazione a base di Krapfen non mi è proprio dispiaciuta. Ovviamente un cornetto da intingere nel cappuccino da una nota di colore a questo mondo triste e perennemente depresso. E in tutto ciò non mi era ancora balenata per la mente l'idea che dovessi andare in un luogo in cui ogni prodotto, o quasi, era dolce, dolcissimo. 
Arriviamo in fiera dopo la visita all'azienda la quale ci dona il servizio navetta. In quel luogo scopro che ogni cosa che veggo mi ricorda la gelateria. Quando vedo il bancone sento un irrefrenabile impulso ad andarci dietro e dire a qualsivoglia individuo: "cono o coppetta?". Ma desisto. Arrivati in fiera mi viene consegnato il mio pass. Il mio pass. Il mio primo pass.
(Qui vanno inseriti cinque minuti  di "Brigitte Bardò Bardò" in cui mi entusiasmo della mia prima fiera in cui entro da persona "importante". Poi scopro che esistono diversi livelli di pass, ma poco me ne cale. Comunque ho lacrimato.)
Entriamo e mi sconvolgo sia per l'imponenza dei capannoni, sia per la quantità di gente che non avrei mai pensato di notare se non in uno stadio. Le fiere fumettistiche stanno invadendo l'Italia ma questo Sigep è un altro pianeta. L'anno scorso ci sono stati centoseimila visitatori. Per non parlare degli standisti della squadra di collaboratori che ovviamente ha ogni espositore. Un bordello di gente, per dirla in parole povere. Cinque secondi di mascella aperta e via, si parte.
Ho assaggiato gelati, granite, budini, pasticcini, minikrapfen, waffel, caffè(oh se ne ho assaggiati), frullati. Ho visto cuochi provetti, ho apprezzato le creazioni della Coppa del Mondo della Gelateria, scoprendo che tutti vorrebbero essere come noi itaiani, tutti vorrebbero vantarsi di produrre un gelato italiano. Ho visto belle signorine agli stand(come segno che la donnina appariscente funziona in ogni ambito), ho ri-assaggiato, ho ri-visto, ho considerato l'ipotesi di aprire una Muffineria se ogni semplice cosino viene venduto a ben 2 euri negli Autogrill.
Ho amato il carretto dei gelati. Ma proprio amato. 
Dopo discussioni con capi-area invadenti, raccoglimento depliant, richieste di informazioni ed altro, e dopo un'oretta di visione del campionato del mondo(sia perchè era molto interessante, sia perchè i piedi fumavano) torniamo alla navetta, torniamo all'azienda, imbottigliati nel traffico senza sapere cosa sta accadendo di importante in Italia.
Si arriva dopo un bel po' causa blocchi enormi alla circolazione, si mangia al buffet con delicato trasporto tralasciando il lieve inciucchimento del sottoscritto, si osserva una preparazione di dolci in diretta, si ritorna in albergo e ci si butta a letto ad ora tarda.

Frasi di un certo livello:

"Ma i giapponesini tra loro parlano in giapponesino?" - Lara visibilmente ubriaca senza aver bevuto alcool.

Momenti di un certo livello:

Ad un certo punto vedo una tizia alta con un vestito decisamente provocante e con una piuma di struzzo. E' una "standista" o semplicemente "ragazza immagine". Questa procace pulzella, che mi ha provocato non pochi entusiasmi(scusami amore mio), camminava in una direzione, probabilmente diretta verso il suo stand, passeggiando tra la folla. Le facce degli uomini che provenivano dalla strada opposta erano un miscuglio tra "Campioni del mondo" e "La vita è meravigliosa". Un tedesco mi ha fatto capire che siamo tutti uguali quando, osservandola, ha chiamato i suoi colleghi e ha detto, con tanto savoir affair:
"Blllbblllblll" - scuotendo la testa in avanti. Se non capite, mi preoccupate non poco.
Martedì

Colazione e inizio come da copione della mattinata precedente. Si parte lievemente in anticipo per la nostra destinazione. La fiera è sempre imponente ma c'è meno traffico, meno gente, meno ressa. Ottimo, direi. La giornata trascorre tranquilla bevendo altri caffè, facendo pensieri su quale ipotetica macchina professionale potrei mai maneggiare, La Nuova Spaziale fa paura. Ed ha un tasto rosso che mi sconvolge, forse è il caffè random.
Al settore panificazione la gente di ingozza come un giorno di Natale. Ma questo accade solo a chi si siede al tavolo a farsi convincere a firmare qualche contratto, o semplicemente a far finta di farsi convincere. La giornata scorre ancora più lieta. Ci fermiamo ad osservare qualche dimostrazione al momento, assaggiamo ancora waffel e tutto il resto. Inizio a piangere dopo aver assaggiato un gelato alla banana di uno stand imponente, constato che la qualità non è una parola astratta ma si può constatare sul campo. Sarò ancora giovane ed inesperto ma riesco a capire la differenza tra un prodotto mangiabile ed uno da buttare. Quello era da buttare. Come molti altri constatati. Invece certi erano da applausi, ma nessuno di quelli era un gelato.
Si ritorna prima in albergo, si perde tempo fino alle otto e si festeggia al buffet. La gente è diminuita dalla sera precedente. Si chiacchiera, si assiste ad una dimostrazione dal vivo, si assaggia il risultato trovandolo ottimo, ci si esalta per la vittoria dell'Italia nella Coppa del Mondo(guarda caso l'anno scorso vinse la Francia e chi c'era al governo?) e si ritorna in albergo. 

Frasi di un certo livello:

"Maestro, capisco che l'astinenza fa male ma fai come me: yoga. Immagino tizie che fanno yoga." - Il sottoscritto.

"La posizione del loto?" - chiede Lara, ingenua.
"Alle oto!" - rispondo io, vergognandomi.

"Ma non è possibile chiamare una marca Giubileo. Già vedo la pubblicità concorrente: "Giubileo: è buono ogni venticinque anni".

Momenti di un certo livello:

Sto dormendo. Il Maestro mi tocca la spalla. Mi giro. 
 
"Davide, ma quella cosa sul letto dove l'hai messa?" - mi chiede.
"Quale cosa?"
"Quella cosa!"
"Ma la coperta, intendi?"
"No...non la coperta...come..." - e stramazza sul letto. Maledicendolo mi sono riaddormentato.

Mercoledì

Questo, settimanalmente, è un giorno sacro nella mia umile esistenza ma stavolta non lo sarà. Chiamo alla mia pulzella per dirle l'amara verità: nessuna partita per me stasera, tornerò più tardi delle 18. Urle di sgomento si odono in tutta italia, pensavo fossero in pena per me ma era il terremoto(che peraltro non ho sentito pur essendo in Emilia).
Alle 12 si parte dopo aver fatto gli ultimi acquisti importanti. La giornata è meravigliosa, il sole splende, i tir bloccano solo l'uscita di Caserta Sud e Nord, possiamo camminare senza problemi.
Il viaggio procede a velocità decisa per un bel po', frasi e idiozie vengono mischiate a elaborazioni personale della due giorni fieristica. Il morale è alto, grazie alla bella giornata, si torna a casa.
Tralasciando un piccolo incidente che ha provocato tanta pauretta al sottoscritto e non solo e che ci ha portato ad un CID sull'autostrada(la colpa era tutta dell'altro guidatore, stretto in una mossa azzardata da un altro tizio che è fuggito), tralasciando uno sbaglio di uscita generale che ci ha fatto allungare il viaggio di minimo mezz'ora abbondante, tralasciando il Maestro che non raccoglie cinquanta centesimi abbandonati nel bagno dell'autogrill e tralasciando il ballo del Panda di peluche comprato alla mia signorina, si arriva tutti integri a casa alle ore 21. Dopo sole nove ore di viaggio intervallate da alcune soste decise ed una forzata. Ritrovo la mia lei felice per il mio ritorno, sorrido di entusiasmo, mi becco pure un regalo(uno splendido peluche di Paperino col pigiama), e torno a casa distrutto e assonnato.
La serata si conclude presto: il letto mi risaluta entusiasta. Trippy saltella allegramente per il mio ritorno, cado in un sonno profondo convinto che non avrò nessun problema da tizi che cercano "cose".

Momenti di un certo livello

Lei che mi guarda entusiasta, quasi commossa, al mio ritorno.
 
Conclusione
Grazie a tutti i miei compagni di viaggio per l'opportunità, le risate, le cose che ho potuto capire.
Grazie alla ragazza piume di struzzo per la bontà.
Grazie a Kenon per il caffè.
Grazie alla mia Signorina. Per avermi chiamato ogni ora, massimo ora e mezza. Per avermi sopportato al telefono per aggiornare fantacalci, per avermi aspettato a braccia aperte.

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