mercoledì 14 dicembre 2011

Il minotauro con gli stivali [D&D]


(Il mago è interpretato ancora dal tappabuchi che ha una visione ben diversa del dare mazzate rispetto al suo predecessore. E quindi, nel gioco, abbiamo un mago con disturbo bipolare. E’ una malattia, si dovrebbe curare, ma finchè ammazza nemici a raffica non mi sembra il caso.)


Riassunto puntata precedente: il gruppo ha camminato, sconfitto una banda di coboldi, visto una carovana distrutta e perso tempo a WinterHaven indove si sono appropinquati a riposarsi prima di intraprendere una conversazione con Lord Pedring il nobiluomo del luogo. Il gruppo rimane composto da:

Ezuri: elfo con una spiccata dote di sfondare bersagli quando adirato.
Dailan: tiefling con una spiccata dote di non capire come si usa un pugnale.
Grim: minotauro con una spiccata dote di amore per la compagnia.
Tyrosh: squallido umano con una spiccata dote di dare aiuti a tutti.
NewGandolfo: eladrin con una spiccata dote di superpoteri quasi a livello di Mr.Fantastic e compagni.

La mattina arriva presto e il gruppetto scende dalle proprie rispettive stanze della locanda per ritrovarsi dinanzi al salone. Qui vi trovano Salvana intenta a pulire, la maggior parte del gruppo decide di mangiucchiare le proprie razioni, Grim se ne fa fare una dalla procace locandiera con pane raffermo e topi morti(mi sono permesso di esagerare in questa descrizione n.d.r.). Sono le sei e mezza, l’appuntamento è tra tre ore con Lord Pedring, non si sa cosa fare. Indi Grim e Dailan perdono tempo giocando a dadi con Tyrosh spettatore che beve acquavite ogni tre per due. Quest’ultimo, però, approfitta anche del tempo libero per chiedere chiarimenti alla locandiera la quale lo avvisa di non accettare mai nessun incarico che riguardi la fortezza. Il prete fa tesoro di questo avvertimento e si siede al tavolo dando, di tanto in tanto, qualche occhiolino alla procace donna.
NewGandolfo e Ezuri, il potente capo, attendono l’apertura dell’emporio e della fucina e vi ci si recano felici. Dopo alcuni giri del paesello infruttuosi finalmente il sole è abbastanza alto e i due negozi stanno riaprendo. Nell’emporio trovano una graziosa elfa che gli spiega ciò che lei vende: pozioni, amuleti e anche qualche oggetto un po’ più sofisticato. Nella fucina, invece, si ritrovano a ciarlare con un nano lievemente adirato che, dopo contrattazione sul prezzo, gli rifila 15 monete d’oro per le armi dei coboldi che il gruppo aveva trovato dopo il combattimento.
I due salutano il simpatico lavorato e si recano, di nuovo, alla locanda per ricongiungersi con gli altri. Qui assistono all’entusiasmo di Dailan perché, in tre ore di partita, è riuscito a vincere al minotauro ben otto monete d’oro. Tyrosh, alla vista dell’ingresso dei suoi compari, si avvicina a NewGandolfo.
“Tu…io e te…avevamo un bel feeling” – gli ripete come nella volta scorsa.
“…” – il mago non risponde, lievemente preoccupato.
“Cosa hai fatto ieri sera?” – gli chiede come una moglie isterica.
“Siamo andati in giro io e Ezuri, abbiamo visto cose, cercato negozi, niente di che…” – prova a discolparsi il marito fedifrago.
“Ezuri eh? Noi avevamo feeling…” – continua a biasciare il chierico ormai intristitosi.
“Sì, ma è sempre un rapporto di amicizia, niente di più.” – mette le mani avanti NewGandolfo quando il capo della compagnia decide di interrompere questo orrendo dialogo e portare il gruppo nella residenza di Lord Pedring.

I cinque fanno una fugace apparizione dall’armaiolo per riparare la balestra del Dailan e per fare due chiacchiere. Il nano, appena sente Grim ciarlare, inizia a lavorare senza dargli conto. Poi tutti insieme si dirigono verso il palazzo del nobile. All’ingresso due guardie li fanno passare, e poco più avanti altre due controllano gli appuntamenti della giornata. Dopo aver verificato che la compagnia diceva il giusto, viene concesso loro di entrare ma del nobiluomo non c’è nessuna traccia. Sui tavoli mappe accatastate segnano i confini tra i possedimenti umani e le zone invase dai coboldi, prima che Tyrosh potesse iniziare a copiarla Lord Pedring fa il suo ingresso in sala.
“Buongiorno”
“Buongiorno a lei, risponde Tyrosh” – autoproclamandosi capo del gruppo.
“Ragazzi, vi ho chiamato per risolvere questo importante problema che purtroppo ci affligge. Se siete interessati ci saranno ricompense per voi e forse potrete aiutarmi con quell’altra difficoltà che ci preoccupa.”
“La fortezza?” – chiede Tyrosh con una musica di sottofondo di inchiesta. A solo sentir quel nome il nobile si porta le mani al volto. Un sommesso “sì”, conferma l’ipotesi del chierico.
“Non è più vostra?” – butta a indovinare Ezuri perché dopotutto è lui il capo.
“Giusto. E sto spendendo le mie forze, e le mie guardie, solo per questo scopo.” – afferma.
“Per riconquistarla?” – chiede il prete.
“Per distruggerla!” – urla il nobile con sguardo satanico.
“Ma possiamo sapere cosa dovremmo fare in futuro?” – prova a domandare Ezuri.
“Ne parleremo successivamente, ora debbo andare. Se avete bisogno di armi o razioni o qualsiasi altro per la vostra missione, passate dal capo delle guardie e vi sarà dato. Intanto vi prego di prendere questa mappa della zona dove ci sono segnati i vari accampamenti dei coboldi. Arrivederci.” – saluta dirigendosi nelle sue stanze.

Il gruppo, unitosi più che mai, passa dal capo delle guardie per risparmiare qualcosa di denaro e si mette in cammino per la loro seconda missione, senza dimenticare che debbono ancora cercare Dowen. Dailan decide di rimanere Turkodur nella stalla per non fargli correre rischi e tutti insieme si mettono in marcia con una lieve pioggia che li accompagna.

La marcia scorre lieta per le prime due ore quando un gruppo di famigerati coboldi non si manifesta a loro. Sette nemici, di diverse altezze e classi. Tyrosh prova a riconoscerli mettendoli a fuoco.
“Sono dei gatti” – urla impaurito. Il gruppo capisce che è il solito vaneggiamento da alcool e si prepara alla battaglia.
Uno degli avversari, più anziano e decisamente meglio vestito, sembra essere un mago o uno sciamano. Il gruppo, forte della loro meraviglia in combattimento, capisce che è d’uopo distruggerli in quattro e quattr’otto.
Grim si dimostra ancora essenziale nelle battaglie, rotea la sua ascia a destra e a manca e divide in due i piccoli nemici che affronta. NewGandolfo, nella sua nuova veste di uomo coraggioso e pregno di forza, non si fa mancare qualche sincera uccisione. Ezuri da il suo contributo lanciando frecce ogni due secondi, Tyrosh anch’esso dimostra di essere utile alla compagnia donando morale alla truppa e guarendo chi si trova in difficoltà e Dailan, in disparte, contro uno dei più infimi avversari dimostra di non saper combattere e non riuscire a colpire.
Dopo tre minuti di indecisioni, il ladro capisce finalmente come impugnare il pugnale ed uccide il suo unico avversario. Nel mentre i quattro cavalieri dell’apocalisse si avvicinano al mago coboldo che gli stava decisamente rompendo i cosiddetti. Tutti e quattro contro un unico nemico si dimostra essere un combattimento impari indi lo sciamano decide di tirare fuori il suo coniglio dal cilindro: un’onda di propagazione colpisce i quattro dell’Avemaria mandandone a tappeto tre, morenti. Solo Ezuri rimane in piedi, coadiuvato da Dailan che, in quell’istante, era dietro i boschi. Insieme, i due, e visibilmente adirati si scagliano contro mister sciamano e lo ammazzano in poco tempo. Nel frattempo i loro amici sono tra la vita e la morte.

Tyrosh e Grim, però, improvvisamente si alzano come Lazzari risorti e si ritrovano in forse. Solo NewGandolfo rimane a terra morente. Tyrosh, di par suo, capisce che sarebbe meglio guarirlo e dopo una ventina di secondi buoni si ricorda di essere un chierico e di poterlo fare senza alcun problema. Il mago ringrazia, e il gruppo, dopo aver trovato monete, armi e un talismano fatto di ossidiana, che Tyrosh afferma essere legato ai non-morti, fa un leggero riposo e ritorna in marcia.

(Successivamente Grim, o meglio il suo interprete, noterà che non era affatto morente. Infatti per un buon periodo invece di far conto dei suoi punti ferita aveva considerato le sue monete d’oro. Il suo commento è stato: “sono un cazzone”, il gruppo ha acconsentito n.d.r.)

Proprio mentre il sole sembra rifugiarsi dietro le montagne, i cinque arrivano alla cascata segnata dalla mappa come accampamento importante dei coboldi. Dailan prova a infilarsi tra gli alberi della foresta e controllare la situazione. Dopo qualche attimo ritorna dagli amici per confidargli di aver visto un buon insieme di nemici e qualche strano cerchio a terra, sicuramente opera degli sciamani. Prima ancora che potessero pensare di effettuare un attacco a sorpresa una sentinella li vede e chiama gli altri. Inutile dire che il suo gesto di coraggio verrà prontamente decorato con la morte.

La compagnia è di nuovo circondata dagli stessi nemici visti in precedenza più due frombolieri, ovvero i simpatici tiratori di pietre magiche visti il giorno prima. Grim, visibilmente infastidito dalla vista dello sciamano così simile al precedente, carica immantinente contro di lui buttandolo a terra in un istante. Dailan, che era sanguinante dopo manco cinque secondi, approfitta della situazione e decide di aiutare l’amico nello sconfiggere sicuramente il nemico più difficile del gruppo di avversari. Intanto NewGandolfo colpisce qualcuno rovinandogli decisamente la giornata: Grim. Un tiro sbagliato può sempre accadere se lavori con la magia.
Ezuri si dimostra ancora di più un’arma da guerra e distrugge nemici a raffica. Il mago lo aiuta facendosi largo tra i frombolieri a suon di dardi incantati e il prete, di par suo, da ai suoi compari ancora più morale e uccide piccoli omuncoli. Improvvisamente la compagnia si dimostra essere quasi degna. Il combattimento dura abbastanza poco e con nessun morente. Il gruppo esplode di gioia.

Passeggiando poi tra gli alberi arrivano al cerchio magico visto da Dailan poco prima, qui notato un paio di stivali che NewGandolfo prova prontamente. Improvvisamente sente in se una voglia atroce di combattere. E prima di iniziare a menarsi col suo compare Grim decide di toglierseli. Poi si accende una discussione pacifica che porta all’urlarsi a vicenda sul cosa farne. Il mago vuole venderli, assicurando il gran valore della merce, Grim vuole tenerseli diventando il primo Minotauro con gli stivali, Ezuri accoglie l’idea del mago, Tyrosh è dalla parte del guerriero e Dailan osserva tutto senza fiatare.

Stanno ancora lì ad urlarsi contro. E meno male che tre quinti sono buoni!

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