lunedì 28 novembre 2011

Per cinquanta euri


Ieri dovevo andare nella ridente capitale per partecipare, come pubblico, alle prove generali dello spettacolo più visto degli ultimi tempi in Italia. No, non stiamo parlando del processo ad Amanda e Raffaele, ma del nuovo programma di Fiorello che si intitola #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend (è difficile scrivere senza spazi, non ci sono abituato).

Ho detto "dovevo" perchè non ci sono più andato. Perchè, vi chiederete voi quattro miei lettori intristiti e incuriositi. La risposta è presto detta: perchè dei tizi che non conosco e non posso nemmeno immaginare chi siano, hanno capito bene che c'era una possibilità materiale di farsi denaro extra con i soldi del pubblico, e ne hanno approfittato bene bene. Ma spiego con calma e con ordine la cosa.

Una persona che conosco personalmente riesce ad accaparrarsi un posto per un pulmann in direzione Roma, precisamente Cinecittà, per la prova generale della prima puntata, di domenica sera, il giorno prima della messa in onda. Spende venti euri(che non sono male considerando che un viaggio andata e ritorno in treno Regionale ne costa 21), si vede lo spettacolo, ride, si diverte, e torna a casa ad orario tardo, tipo le tre. Una giornata intera fuori, dalle quindici alle tre di notte, e tutti felici. Questo alla prima puntata, ovviamente.
La buona novella, per me e la mia pulzella, sembra arrivare alla terza puntata, sempre per le prove generali, sempre di domenica, sempre a venti euri. Ah no, sono venticinque. Ma vabbè, l'ho detto prima: il prezzo è ancora decente, non ci facciamo problemi.

Ma i problemi se li fanno a Roma, nella ridente capitale, l'organizzatore del pulmann(che non so chi sia ma che rispetto assolutamente dopo ciò di cui vi vado a dire) riceve delle simpatiche richieste: il prezzo a persona deve aumentare perchè "qualcuno" vuole "qualcosa" per permettere ad un determinato pulman di partecipare o meno. In parole semplici: alcuni addetti ai lavori vogliono soldi, cash, denaro contante. Ora, nella mia mente da pover'uomo si fanno strada determinati pensieri: se sono addetti ai lavori, hanno uno stipendio. Se hanno uno stipendio, ricevono dei soldi. Se ricevono dei soldi, questa si chiama furbata. L'organizzatore del pulmann rifiuta l'offerta e cancella il viaggio. La sua spiegazione, da persona matura, è: non posso chiedere 35 se due settimane prima ho chiesto 20. Ed è un ragionamento che non fa una grinza.

Ora io, da autentico fregato, mi sento di dire che tutto ciò in Italia succede. E succede spesso. Non so chi siano i tizi che vogliono mazzette(perchè queste realmente sono) per decidere quale gruppo di persone può o meno assistere ad uno spettacolo altrimenti gratuito. Non so chi sono questi tizi e non posso nemmeno provare niente di tutto ciò. Non posso nemmeno dire a Fiorello, a Baldini, a Taddìa e agli altri autori del Tindaro di guardarsi in giro, di controllare meglio, o che scelgono male i propri collaboratori perchè non posso sapere chi è il vero furbetto del teatrino. Quindi in tutta questa storia, che mi può essere smentita in ogni modo possibile, io so solo poche semplici cose.

So che domenica avrei voluto vedere la mia ragazza felice perchè avrebbe finalmente visto da vicino Giorgia.
So che poi, realmente, la mia ragazza è stata triste sabato, domenica e non so fino a quando.

Questo è un lavoro da distruttori di sogni. Per cinquanta euro in più da mettersi in tasca...

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