martedì 1 novembre 2011

E' solo un periodo


 Non so decisamente cosa scrivere. Oggi, mi dicono, sia un giorno di festa. Domani no. Per questo oggi non si va a scuola e a lavoro, domani sì. Sembra strano. Un giorno per ricordare si trasformerà in un qualsiasi giorno banale come tutti gli altri, con i propri impegni(più o meno importanti) e i propri soliti pensieri. Valli a capire i cattolici. Quelli che non apprezzano Halloween perchè è una festa pagana, è una festa commerciale. Perchè il Santo Natale, invece, è la festa della carestia, della povertà, della parsimonia. Non è la festa del Consumismo più becero, assolutamente no. Non è la festa dei centri commerciali, dei negozi di elettronica, dei venditori di crostacei. No. Forse mi son sbagliato io, che vedo il marcio dappertutto.
E oggi è festa ma, purtroppo, non mi sento di festeggiare. Che poi avrei di che festeggiare oggi. Con la mia lei, siamo ancora soliti ricordare i mesiversari. Ci piace, ci dà la sensazione di vittoria contro il tempo, di aver superato un altro mese insieme, di aver sconfitto chi magari non credeva in noi, di aver sconfitto soprattutto la noia. Quella che dicono arrivi dopo un po', nelle relazioni. Che all'inizio son tutto un dolce dolce o salato salato. Le prime sono quelle romantiche per definizione: abbracci, baci, carezze e amore. Le seconde sono quelle pepate, con più momenti tragici che attimi di pace. Si parla di litigi, discussioni violente, sesso dopo aver pianto per ore. Poi c'è la noia. La stagnazione dell'amore che porta ai primi fraintendimenti e poi al lento decadimento del rapporto che si può concludere in due soli modi: l'abbandono o il matrimonio. E non sto scherzando.
Comunque sì, oggi c'è da festeggiare, perchè la noia non è mai arrivata almeno personalmente, nel mio rapporto. E sono felice di stare con lei, di pensare ad un domani con lei, di sopportare anche tutto il peso e l'inutilità di una cerimonia con lei, pur di avere, appunto, lei! E quindi festeggiamo? No, o meglio sì. Ma con un peso nel cuore.

Ottobre è un mese che adoro, principalmente perchè corrisponde alla fine del caldo e all'arrivo dell'autunno, stagione meravigliosa che è come un'anticipazione del freddo che verrà. E Ottobre, fine ottobre, corrisponde a qualcos'altro nella mente di migliaia di individui, in Italia. Vorrei dire milioni, perchè è vero, ma poi farei storcere il naso a chi non capisce di queste cose e quindi è meglio evitare. Comunque stiamo parlando del Lucca Comics.

Mi fa dolore solo scriverlo.

Ho vissuto la splendida esperienza del Lucca Comics per ben due edizioni. 2007, anno in cui ho dormito in stanza con due persone eccezionali. Uno, si chiama Marco ma io lo chiamavo Logan, e aveva il meraviglioso superpotere di conoscere ogni stand, ogni standista e di aprire lui la fiera alzandosi alle otto(ancora oggi me ne sconvolgo). Il secondo, si chiama Francesco ma l'ho sempre chiamato Maledetto Stronzone, era nel mio letto, e non è mai stata una storia da una botta e via, si smuoveva, si tirava la coperta, iniziava a farfugliare qualcosa, era visibilmente innamorato e forse già ricambiato ma non lo sapeva, e soprattutto non mi stava mai a sentire. Un mese dopo avevamo un blog assieme. Questo succede a non andare a letto portandosi delle precauzioni. Comunque edizione bellissima, tanta gioia, conosco bella gente, non mi sembra vero tutto ciò che esiste. Torno a casa stanchissimo, Trezeguet segna contro l'Inter, Cruz pareggia, finirà 1 a 1 e apposto così.

Due anni dopo, il 2009, ho l'opportunità, la meravigliosa opportunità, di risparmiare un botto di denari perchè un mio conoscente mi ospita nella sua casa. Vive lì, dormirei con lui, ne vale la pena. Anche se avesse l'intenzione di allungare le mani, lascerei fare. Non lo fa, però, debbo dire per fortuna, ma mi viene a raccattare alla stazione alle sette, mi offre casa come se fosse mia e, dopo un'incomprensione all'ultimo giorno, resta tremendamente incazzato col sottoscritto che son due anni che non l'ho più sentito. Due anni. E non gli ho incendiato casa, giuro! E si badi bene che mi son scusato, più e più volte, ma niente. Succede. Le migliori amicizie sono state distrutte da delle parole, figuriamoci quelle che non erano amicizie ma semplici rapporti casuali(non parliamo di sesso stavolta).
L'edizione del Lucca Comics, stavolta, è più leggera. Nel senso che parto di notte, ritorno di notte, vivo solo tre giorni nella splendida cittadina, ri-incontro tutta l'allegra brigata dell'anno prima. Riconosco che lì è come se mi sentissi a casa. Conosco, finalmente, una donna di nome Paola che si è sobbarcata l'onere di sopportarsi il Maledetto Stronzone di cui sopra. Lo ama, si vede. Lui ama i fumetti, si vede, si passa tre giorni su tre all'area per presentare i propri lavori. Indi con la signorina, in giro, ci vado io. Il Maledetto inizia a sospettare un probabile tradimento, non suo ma mio, perchè sa che sono un figo meraviglioso ma finisce tutto a tarallucci e vino. L'ultimo giorno, prima della partenza, Giovinco e Trezeguet segnano contro il Napoli. Poi perdiamo tre a due. E me ne vado intristito in maniera assurda.

Oggi, 2011, volevo ritornarci. Per poter dire che sono il tipo delle edizioni dispari. Ma niente. I problemi maturati in quest'anno, seppur ottimo perchè lavoro, non mi hanno consentito, mentalmente e coscienziosamente, di mettermi in viaggio verso la cittadina toscana. E ci sto male. Ma male davvero. Vedere le immagini della gente che si diverte, dei cosplayer, degli stand ricolmi di fumetti, delle conferenze e quant'altro mi distrugge internamente. Pensavo di essere più forte ma non è così. E rimango triste. Pensate quanta tristezza può affiorare quando scopro che il signor Luttazzi, sì quello che ha il cognome simile a parte del mio nick, ha iniziato a scrivere fumetti e ne presenta uno in fiera. E' da venerdì che non capisco più niente, ma niente davvero. Sono in un altro luogo, col pensiero, e non riesco a darmi pace. Ma per fortuna, da domani, potrò iniziare a pensare alla prossima edizione. A promettermi che ci andrò, a segnare sul calendario che a Maggio prenoto. A rendermi conto che mancano solo dodici mesi e sarò a Lucca di nuovo, a sognare di parteciparci non come semplice visitatore, ma ben altro. E a sperare che con me ci sia lei. Io ci spero, e intanto sto male, penso al futuro, ma mi viene da piangere. Perchè Lucca, per un fumettaro, non è una fiera. E' un mondo che si allinea alla nostra Terra solo una volta all'anno per quattro-cinque giorni. E ci devi essere in quel mondo, sennò poi tutti ne parlano e tu rimani triste in disparte, a pensare a come sarebbe stato bello andarci.

E in tutto ciò, sabato sera, ho passato una bella serata. Son tornato alle quattro con l'orario modificato. Vucinic e Marchisio(come cambiano i bomber negli anni) hanno distrutto una già disperata Inter, io ho giocato a Band Hero e a Bang. E domenica ho visto partite, ho lavorato, ieri ho festeggiato il mesiversario un giorno prima. E oggi sono qui, ancora triste, e nella mia mente forse vorrei non aver vissuto queste esperienze ma altre. A qualche centinaio di chilometri di distanza. E' questo che penso, e nello stesso contempo mi fa male perchè son convinto di sbagliarmi. O di aver ragione. C'è confusione, tanta confusione. E io rimango lì, nel limbo, per altri due giorni prometto, non di più.

Due giorni. Non di più.


Stasera si esce, non importa dove, ma si esce. Mi serve.

1 commento:

DjJurgen ha detto...

Alla fine torno sul blog, e non potevo farlo per un post migliore. E' vero, l'ultima saga di "Teatro" che ha visto la partecipazione del secondo F e il cameo del twitterante Frank Savinski è stata meravigliosa. E anche sul finale di quella stava per scapparmi la lacrimuccia. Ma qui è stato diverso: qui mi ha preso qualcosa dentro, qualcosa che si affaccia quando vengo riportato a delle sensazioni che non mi hanno mai abbandonato e che so che rimarranno per sempre. E quando qualcuno - o qualcosa - mi ci riportano, navigo nella sensazione di nostalgia per un po'. Mi ci attacco, a quella sensazione, perchè mi piace. Mi piace ricordare le due edizioni con Davide, lui che è stato il primo a condividere i miei turbamenti sentimentali dopo che avevo conosciuto Paola, lui che è stato quello che ho presentato con maggior piacere alla stessa Paola che intanto era già diventata la donna della mia vita.
Me le ricorderò bene, le edizioni con il mio co-admin, perchè mi hanno lasciato qualcosa dentro. Qualcosa che avrei voluto rivivere quest'anno (e lui lo sa, visto che puntualmente inizio a scongiurarlo da un anno prima di venire a Lucca), ma che purtroppo non è stato possibile rivivere. Ci ho pensato spesso, a come sarebbe stata quest'edizione se ci fosse stato anche lui. E mi sono detto che, come ogni volta, si sarebbe divertito un mondo a prendermi in giro e a insultarmi. Magari si sarebbe divertito anche a dormire di nuovo nel lettone con me. Alla fine nel lettone con me c'era Paola, e va bene così. Ma a te posso dirlo, co-admin che imiti Recchioni e mi insulti sempre: la tua mancanza si sentiva davvero tanto.

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