sabato 30 aprile 2011

Lamù alla terza (Comicon 2011)


La prima giornata del Napoli Comicon di codest'anno è stata sfiancante come lo sono state tutte le giornate delle precedenti edizioni. Molta gente, più di quanto mi aspettassi, si è vista in fiera. Tanta, ma proprio tanta. Ed ho paura che domani che c'andrò di nuovo ne troverò il triplo. Come minimo.

La doppia location Castello-Mostra continua a farmi star male. Non so, sarò forse un nostalgico o un romantico ma il Castello è meraviglioso. I cunicoli sono piccoli ma si sta bene all'interno. Non c'è il sole, si sta freschi, si vive felici e si compra che è un amore. Ma dall'anno scorso questo non accade più e quest'anno si è giunti al punto di non ritorno. Sopra, al Castello, solo eventi, mostre, editori e proiezioni. Niente mercato(se non quello degli stand degli editori), niente folla(che a qualcuno può far anche piacere ma per chi vende mica tanto), niente ressa per i corridoi(che permette di camminare lieti e felici pur notando delle balle di fieno che rotolano entusiaste per tutto il castello). Insomma a me sto fatto delle due location mi intristisce. Sinceramente sarei ben lieto di vedere tutto in un unico luogo pur abbandonando il Castello e far tutto alla mostra. Basterebbe prendere in affitto per i tre giorni un altro padiglione e il gioco è fatto. Tutti felici, un'unica sede e il Castello verrebbe abbandonato, cosa che credo succederà a breve perchè non tutti i venditori possono sentirsi felici di mettere stand in un luogo visitato da duecento persone massimo dove invece, nell'altra sede, ce ne sono molto aldisopra dei mille.

Indi entrare al Castello, visitarselo tutto, intristirsi per la pochezza degli stand e per gli enormi spazi vuoti, vedere qualche disegno per la mostra, votare al concorso Imago(tradizione ancora viva dopo sei anni) e nuovamente intristirsi, ci ha portato(ovviamente ero squinziato) ad entrare alle 10 ed uscire alle 10 e 45 per scendere alla Mostra dove sicuramente avremmo trovato più gente e soprattutto più occasioni di acquisto. Ma non tutto va' come si vuole che vada. Perchè la Mostra, rispetto allo scorso anno, sembra ancora più frequentata e per gli standisti questo è meraviglioso. Peccato però che di venditori di quell'accessorio che interessa a me e che secondo logica è imperniata tutta la fiera, il fumetto, non se ne veggano così tanti. Sei/sette venditori in generale. Potrebbero arrivare anche ad una decina aggiungendo quelli che hanno solo materiale degli anni settanta-sessanta ma niente di più. I gadget la fanno da padrone, purtroppo per me. O forse sono io che son diventato troppo critico.

Questo è stato il mio primo anno senza cercare numeri specifici di un determinato fumetto(a parte qualche cento per cento Marvel), mi è mancato lo scandagliare ogni stand alla ricerca di questo o quell'altro. Per fortuna la mia lei deve acquistare i "Julia" e mi sento di nuovo vivo in quelle occasioni, ma per il resto gironzolo tra i vari stand cercando l'occasione, quell'occasione che mi porto ad acquistare alcuni volumoni di Spiderman a tre euro in mezzo a piazza Dante a Napoli, a Dicembre. Quell'occasione che mi porta a osannare l'evento per aver speso poco e bene. Quell'occasione che mi stava portando a non spendere niente per codesta occasione(che bel gioco di parole). Lo so, son sempre soldi ma quando uno risparmia per un obiettivo poi si intristisce se codesto obiettivo non è possibile realizzarlo. E quindi ho deciso di comprare roba che avrei comprato in futuro solo perchè potevo risparmiarci due-tre euro che son sempre meglio di niente.

Son tornato a casa con
Marvel Zombie il ritorno
Marvel Zombie 3
Marvel Zombie 4 (Ora mi mancano solo MZ vs Army of Darkness e Marvel Zombie 5)
2 Spiderman 100% di Strajinsky(se se scrive così)
Il numero 1 della prima edizione dell'Insonne(forse un giorno finalmente mi leggerò sta serie)
1 almanacco del giallo di Julia
5 numeri vari sempre di Julia
Regalini ai miei colleghi e ai capi(questa si chiama opera di "aggarbuliamiento", un giorno vi spiegherò)
Il primo numero di Dr.Morgue che mi è stato incensato a destra e a manca.
1 SuperBook di Dylan che è andato disperso in casa mia.

E' poco per me, normalmente spendevo di meno e prendevo di più. Magari domani troverò altre belle robe anche se credo ci starò poco dato che forse forse al ritorno dovrò lavorare. Ma non mi posso lamentare per ciò. Mi lamento per i pochi stands che mi piacevano(a Roma ce ne erano infiniti di più, e il Comicon ormai mi sta proprio scendendo), per l'abbandono del Castello e per la puzza di ramen che circonda ogni dove. Però le parti positive ci sono state.

Il mio gruppetto di idioti.
La mia meravigliosa signorina che mi sopporta.
Scoprire che un mio conoscente è un fan di Dylan Dog e parlare di ciò per venti minuti buoni.
Il numero 1 di Dylan Dog originale acquistabile a 120 euri. Il pensierino ce l'ho fatto ma che dolore poi al portafoglio(non avrei potuto comprare alcunchè, poi).
Le lamù, ognuna aveva il suo perchè.
La signorina in stivaloni che provocava felicità al mio gruppetto.
I riccioli del signor La Gnocca(che vedrete in futuro).
La corsa dal binario numero 5 della stazione di Campi Flegrei fino al binario "Fontanella" di cui nessuno di noi era al corrente che stava "vicino al primo marciapiede" ovvero vicino all'uno. Una bella corsa che ha rischiato di farci dividere.
Il gioco della fattoria.
La cosapevolezza di essere più Dylan Dog io dei cosplay di Dylan Dog presenti.

Questa è la prima giornata, domani mi farò la seconda ed ultima. Lunedì ci saranno le mie esequie.

Ps: l'immagine è di Aldo di Gennaro. Grande disegnatore. Non ho potuto mettere mie foto perchè le hanno altri.

venerdì 29 aprile 2011

Pre-Resoconto Comicon (Dedica)


Il vero amore non si capisce quando c'è di mezzo un tradimento o un litigio furioso o altro. Il vero amore si capisce quando una persona accompagna l'altra nei posti che più le piacciono. I maschi sono abituati ad accompagnare le donne a fare shopping pur non avendo nessuna minima voglia di farlo, ma lo fanno per amore e anche per guadagnarci qualche "regalino" extra(magari un giro ad un negozio di intimo per provare certa robetta). Le donne lo fanno e lo fanno senza farlo pesare, alcune eh mica tutte, e una certa persona che conosco fa parte di quel gruppetto. Oggi c'è stata la prima giornata di Comicon, conto di fare un resoconto completo e molto critico domani ma oggi dedico solo questo post a quella splendida ragazza che mi porto dietro ma che alla fin fine è lei che mi porta dappertutto perchè sa, o perlomeno immagina, che io senza di lei non riuscirei a divertirmi da nessuna parte.

A te che sopporti il mio passo svelto e le mie gambe lunghe.
A te che senti per ore i miei lamenti sulle scarse quantità di occasioni trovate.
A te che mi guardi con la faccia preoccupata se non trovo ciò che cerco.
A te che sei sempre con la faccia preoccupata e non ti scocci ogni volta che te lo faccio notare.
A te che ridi per un bacetto sul collo.
A te che mi segui senza chieder nulla in cambio, anzi, sentendoti in debito per i Julia che ti compro.
A te che vorresti accompagnarmi a Lucca pur sapendo che è difficile.
A te che sopporti i miei borbottii.
A te che mi abbracci in treno.
A te che mi dai la mano mentre le porte si chiudono.
A te che mi mantieni tutto mentre sono per terra a scovare fumetti dispersi.
A te che rimani ferma e immobile ad attendermi ad ogni stand.
A te che rimani lì a guardarmi mentre mi esalto con un altro fumettaro.
A te che cambi i programmi per andare dove dico io.
A te che fai qualunque cosa solo per farmi sentire felice.
Sei te e ciò che sei quello che mi rende felice!

A domani col resoconto. Se arrivano le foto è ancora meglio.

giovedì 28 aprile 2011

Dalli allo pseudo-autore!


Settimana scorsa, in un'estasi di ironia e eccitazione per l'imminente evento, scrissi una specie di classifica dei modi in cui un autore fumettaro può svicolare alle continue richieste e domande di fan accaniti e insopportabili(tipo il sottoscritto). Questa settimana, un giorno prima dell'imminente Comicon 2011 al quale parteciperò domani e domenica, vi regalo una nuova lista meravigliosa! Ma prima c'è bisogno di una spiegazione.

Nel mondo occidentale, e non solo, si è diffusa questa congrega di omini che scrivono su blog, siti e pagine facebook manco stessero a dialogare il verbo di una loro religione. Ma molti di questi tipi si sentono nuovi Messia, basti pensare a gente che ha più duecentomila fan su quel circuito chiamato, anche poc'anzi, feisbuc. Questi si mettono ogni giorno a creare link di cose veramente importanti tipo "sono buono e calmo ma se mi fai arrabbiare sono guai per te"(con foto di vin diesel), o "Il comportamente di certe persone fa proprio ridere"(con foto di tizia che ride sguaiata), o alcune robe sconvolgenti palesementi anti-donne di uomini che sono pur fidanzati felicemente. Ovviamente son tutti del tenore "la donna che si diverte è una zoccola, l'uomo che si diverte è un Dio". Vorrei tanto sentire le giustificazioni delle loro compagne. "Son solo link stupidi", risponderebbero. "Son solo link idioti, aggiungerebbero. "Son solo degli stronzi", direbbero dopo il primo tradimento.

Ma non siamo qui per parlare di rapporti amorosi tra uomini che odiano le donne, e magari soffrono di una forte omosessualità latente, ma di ben altro. Noi vogliamo parlarvi di quei tipi che hanno un blog e si sentono fighi. O di quelli che hanno una pagina feisbuc e si sentono geniali o di quelli ancora che vorrebbero diventare famosi magari facendo gli scrittori di libri o fumetti e si mettono in testa di andare ad una fiera e trovare gente che li conosce(tipo il sottoscritto). Indi come fare per togliersi di torno questi tipi che, se li incontrate, sicuramente inizieranno a parlare dei loro progetti, dei loro sogni, dei loro racconti. Il tutto ciò perchè vuoi gli avete chiesto dove sia il bagno! Indi per voi e per tutti i malcapitati di questo mondo, questa è la lista che fa per voi. Ma ci vole prima un titolo accattivante!

Le dieci scuse che un fan accanito deve dire ad uno pseudo-autore(come il sottoscritto), che cerca enormemente di assomigliare, e figurare, come un vero autore ma che in realtà non è capace neanche di scrivere una classifica di dieci scuse che un fan accanito deve dire ad uno pseudo-autore(come il sottoscritto).

10)  "Non so leggere". (Questa è una mazzata bella e buona, ma potrebbe portarvi a frasi come "Allora te le leggo io che c'ho pure la voce drammatica e ti fò tutti i personaggi". E il tipo caccia un faldone di settecento pagine scritte in corpo 10)

9) "Sono capitato qui per sbaglio, cercavo un negozio di tatuaggi" (il blogger scrittori non apprezzano i tatuaggi. Ma troveranno il modo per bloccarvi con frasi tipo "E se ti suggerisco delle frasi che ti puoi far incidere? Ho giusto un centinaio di aforismi da proporti!")

8) "Ma tu sei il cosplay di coso...quello lì...di...aspetta...il mio amico lo sa sicuro" e poi scappare via senza una direzione precisa.(Ottimo modo per svicolarsi, ma se lo rivedete dovrete dirgli a chi assomiglia, sennò farà una foto con voi e vi sputtanerà sul suo blog!)

7) "Ma certo che ti conosco! Io so tutto di te! Ti adoro più dei miei genitori messi insieme, e sappi che io li odio più di Bruno Vespa. Voglio i tuoi autografi su tutti i miei fumetti" (e poi fargli firmare ben milleduecento albi. Successivamente scoprirà che in realtà ha firmato tutti i fumetti di tuo fratello rovinandogli l'intera collezione. Una bastardata da dieci e lode!)

6) "Non ti conosco e non voglio conoscerti!" (Ottimo metodo per zittirlo. Ma poi dovrete consolarlo quando inizia a piangere.)

5) "Non ho internet" (Risponderà con "Non ti preoccupare, ho l'intera collezione dei miei post in questi cinque volumi"!)

4) "In realtà son venuto solo per le cosplay, non me ne frega niente dei fumetti!" (Qui acconsentirà con un sincero "in effetti c'hai ragione" e diventerete ottimi amici, ma poi dovrete sorbirvi la sua richiesta di amicizia su feisbuc, la sua richiesta di diventare fan alla sua pagina feisbuc, e gli innumerevoli post in cui sarete nominato da leggervi! Poveri voi!)

3) "Se tu sei un autore affermato io sono Rita Levi Montalcini"! (risponderà con "Oh, mi scusi senatrice: non l'avevo riconosciuta!". Non è ironia, ci credono veramente al fatto che loro sono "autori affermati".)

2) "Embè?"(da ripetere ossessivamente ad ogni loro vanteria. Al decimo "embè" se ne andranno con la coda tra le gambe!)

1) "Guarda lì, c'è l'editor della Panini e della Bonelli e della Star Comics e della Bao che stanno cercando nuovi autori. Ai primi che arrivano allo stand c'è un contratto per dieci anni pronto per loro!" (Scapperà via in un secondo. Se lo rincontrate dite che è arrivato tardi e andatevene soddisfatti!)

Queste sono le meravigliose scuse e frasi che userete per la gente simile al sottoscritto. O magari proprio col sottoscritto che vi ricorda che domani e dopodomani sarà a Napule al Comicon. Prima al Castello e poi alla Mostra. Domani alle ore 10 sarò sopra, poi scenderò credo verso le 13-14. Se mi trovate in giro(credo indosserò la maglia del Bloggo) urlatemi forte "luttazzi4ever è figo" e io me la crederò.

Ma tanto.

mercoledì 27 aprile 2011

This is the end


Pensavo di avere il pomeriggio completamente bloccato ma no, sono libero almeno per un'oretta, e poi mi andrò a divertire decisamente(dopo quattro giorni di lavoro credo di meritarmelo) indi posso scrivere che tanto se non scrivo io da queste parti non si vede nessun altro che lo possa fare.

Infatti la leggenda narra che DjJurgen si sia perso nel casino di Pasquetta sui monti vicino il lago di Como e sia stato requisito nella residenta a Laglio di Giorg Clunei e che ora sia diventato il suo maialino da compagnia, dopo la prematura decedazione del suo precedente animaletto domestico. Indi, per questo motivo e per tanti altri che non sto qui a ricordare, anzi, che vi vado ad elencare, il signor Diggi non può scrivere su codesto blog.

10) Non gliene tiene.
9) Non ha fantasia.
8) Gli hanno rubato il pc.
7) Gli hanno spento il pc e non sa come riaccenderlo.
6) Un giorno ha incontrato un tipo che gli ha offerto delle caramelle e ora si ritrova in Libia a sparare a Gheddafi.
5) E' diventato Presidente del Consiglio e non vuole più uscire dalle stanze di Arcore.
4) Ha bisogno di qualcuno che gli spieghi come scrivere un post.
3) Da quando è a Milano ormai odia i terroni e si vergogna di condividere un blog con un casertano.
2) Ha cambiato vita, si fa chiamare Joanna e fa la donna cannone in un circo internazionale.
1) E' idiota. Ed un maledetto stronzone.

L'ultima, che poi sarebbe la prima, opzione è quella che più mi piace, poi decidete voi che sicuramente lo conoscete più del sottoscritto. Comunque volevo rendervi partecipi del fatto che da oggi a domenica sarò costantemente impegnato però vi prometto in rapida successione

Giovedì: un post sul pre-comicon.
Venerdì: un post che scriverò stesso domani, o oggi se me ne tiene, a sorpresa.
Sabato: un post sulla prima giornata al Comicon.
Domenica: un post sulla difficoltà di essere un figo come lo sono io.(o qualsiasi altra cosa idiota mi venga in mente)
Lunedì: un post sulla seconda giornata al Comicon.

Il tutto ciò accompagnato da ricchi premi e cotillons, che non servono solo a San Silvestro ma possono essere utili tutto l'anno. Comunque caro amico Francesco, amico caro carissimo, debbo dirti qualcosa che forse non avresti mai voluto sentire e che sicuramente ti farà stare male, se ti conosco bene, e infatti non ti conosco. Caro Francesco, un giorno doveva accadere: ho trovato un altro. Un altro che ha il tuo stesso nome e che mi da cose che tu ormai non mi dai più. Si chiama Francesco, l'avrai capito, è un mio collega. Ha alcuni punti in comune con te: è alto, è magro, non ha il pizzetto ma un giorno glielo disegnerò con l'uniposca, ed è scemo. Forse più del sottoscritto ma è una gara tra due pesi massimi e non so chi dei due potrebbe vincere. E mi da un botto di idee, di obiettivi, di input e di consigli. Cosa che tu ormai non fai più. Ma non ti preoccupare, non abbandonerò questo spazio, non ti lascerò solo, non vorrò che tu te ne vada e mi dia un botto di soldi di alimenti ogni mese, non ci tengo. Ma sappi che ho trovato un altro Francesco e tu, per riconquistarmi, ne dovrai fare di strada.

Non è un messaggio gay. Però può sembrare. Non abbiamo quel tipo di rapporto io e Francesco. E neanche con l'altro Francesco. E' più un amore platonico. Molto platonico! Non pensate a male.

Però inizio a pensare che mi piacciono i lungagnoni magri che si chiamano in un certo modo...

domenica 24 aprile 2011

LaDolescenza (*)


(*) che seppur mi chiamano già "signore", sento che ancora non è terminata. Almeno intellettualmente. Il che non so se sia un bene.

Lavoro in codesti giorni di festa e anche se lavoro debbo cercare di tenermi ben stretto le mie passioni. Indi quando ho saputo che ieri, presso la fumetteria Comix Factory di Caserta, c'era un certo Dambrosio alias Makkox alias quello che c'aveva un blog che si chiamava "Canemucca" e metteva un botto di fumettelli sfiziosi e che mò c'ha pure un magazine che si chiama "Canemucco" che c'ha una storia principale più seria che sfiziosa ma ugualmente bella più varie collaborazioni belle e meno belle, e che mò sta promuovendo una sua autoproduzione dal titolo "LaDolescenza" che si può acquistare a 10 euri in formato normale, che è un bel formato, o a 30 euri che è per quelli da ricovero, ho deciso che era ovvio che ci dovessi andare. Ma è alle 16 e 30. E io disto 10-15 minuti da Caserta. E alle 18 debbo andare a lavoro quasi vicino casa. E le partite finiscono alle 16 e 45. Indi:

16 e 45: si spegne la tv. Si sacramenta per i risultati osceni per il fantacalcio e si parte. Al mio fianco sempre la mia amata che un giorno o l'altro mi prenderà a ceffoni per le mie manie.
17 e 05: arrivo a Caserta. Pagamento parcheggio e corsa verso la fumetteria.
17 e 15: mi rendo visibile al signor Makkox, mi faccio riconoscere per "colui che ha individuato l'uomo perfetto per una eventuale trasposizione delle storie di Don Mimì su supporti audiovisivi". Mi sento dire che sono un genio. Inizio a pensare che sia ironico.
17 e 25: mi sposto in un secondo davanti al banco dove Makkox disegna. Mi prendo una copia de LaDolescenza e mi ci fò fare una dedica. Lui si ferma, mi guarda e dice:
"tu sei qualcuno, tu c'hai un nick"
"sono luttazzi4ever"
"Tu sei luttazzi4ever?(le due accompagnatrici mi guardano come se mi conoscessero, faccio finta di niente, forse hanno visto qualche foto segnaletica in giro o qualche video compromettente)
"Sì, sono io, quello del Bloggo degli Sgrittori, quella fregnaccia di blog dove c'è quel tipo che non viene mai e che nessuno sopporta. Un giorno o l'altro lo caccio quel debosciato!(Frase non esattamente reale)
"Te la posso fà(la dedica n.d.r.) a Luttazzi4ever?"
"Certo che sì!"

E così, come potete vedere, me l'ha fatta, oltre ad un'altra sul numero 4 del Canemucco. Secondo logica ora, per essere gentile, dovrei fargli almeno una recensione del volumetto. E la farò. Ma son redattore per Glama se la faccio qui sarebbe 'na cattiveria. Indi prometto che per sta settimana la scrivo. E magari prima di scriverla mi leggo pure il volume, sennò di che cavolo scrivo?

Comunque alle ore 17.58 sono andato a lavoro. Puntuale e preciso. So figo. Se mettono un incontro del genere ogni settimana non mi dispiace.

Dato che scrivo sto post a Pasqua faccio gli auguri a tutti i credenti.

E ai non credenti buon giorno come un altro dove mangerete un casino.

Ps: Ho scritto poco, lo so, ma non so perchè quando vedo il Makkox i miei occhi si illuminano di felicità. Sarà la barbetta incolta, saranno i paperi, sarà la facilità con cui porta la penna sul foglio e inizia a disegnare, sarà stata la carbonara di due ore prima. Mah, comunque mi fa sempre un gran piacere vederlo. E lo adoro quando fa finta di conoscermi!

Ma mò che ho messo la pagina uno del suo volume su internet, verrò accusato di aver violato i diritti d'autore? No perchè se è così tanto vale metto tutte le pagine!

venerdì 22 aprile 2011

"Ho già fatto tutta questa strada?"


Poco tempo fa mi è venuta in mente qualcosa a cui, fino ad ora, non avevo ancora fatto caso: ho ventiquattro anni. Ora, so cosa potete pensare: "questo è un idiota che non sa neanche la sua età", e ci sbagliate però. Sicuramente è vero che sono un idiota ma è sicuro che so la mia età. Il fatto che ho ventiquattro anni, che sono relativamente pochi per chi ne ha il doppio o anche il triplo dei miei, implica che ho già vissuto ventiquattro anni. Sono tanti, se ci si va a pensare. Già sono arrivato a ricordarmi poche cose della scuola superiore, alcune delle medie e minime delle elementari. Sono decisamente cresciuto. Son passati dieci anni da quando iniziai la ragioneria. Dieci anni. Sinceramente non mi sembra che sia passato tutto questo tempo ma sono qui, con un botto di barba che dovrei radermi prima di domani sera(sennò mi cazzieranno a lavoro) e un pizzetto che mi fa sentire figo. E' un'impressione mia, non è che lo sono veramente.

E pensando al fatto che son già ventiquattro anni che rompo le scatole ai miei genitori e ai miei fratelli, ho pensato a quante persone che ho conosciuto in quest'arco di tempo ormai sono passate oltre, non solo nel senso più brutto. Penso alle mie maestre delle elementari ormai in pensione. Penso ai miei amici delle scuole medie che chissà dove mai saranno, e alcuni sinceramente non vorrei neanche saperlo. Penso ai miei compagni delle superiori, a quelli che mi deridevano o mi indicavano solo come la "macchietta" o manco quello. A quelli che pensavano che non avrei mai concluso niente e a quelli a cui non interessava alcunchè della mia vita. Penso ai miei professori che ho odiato e ora tormentano altre scolaresche, penso al mio ex capo del servizio civile che ha due figlie, ora. E quella che tenevo in braccio e si addormentava sempre quando la cullavo io, chissà come si è fatta grande e non sa chi io sia. Penso a quello che mi stava antipatico al servizio civile, spero che abbia cambiato testa, sia diventato finalmente grande. Ci spero ardentemente, anche se conto di non incrociare più i suoi passi. Penso ai miei colleghi di quel frangente, a come un anno della nostra vita alla fin fine non sia niente perchè tutto passa, tutto si dimentica. Penso a Sergio. Un omone di un metro e ottanta, proveniente dall'est, e pure più che portava casse di cocomeri a destra e a manca, quando lavoravo al mercato ortofrutticolo. Conosceva poche parole in italiano ma si faceva capire e lavorava senza dire niente, salvo poi esplodere in fragorose risate quando cercavamo di instaurare un dialogo fatto di gesti e mezze parole. Penso a tutti quelli che sono passati veramente oltre e che ho conosciuto. Ce ne sono molti che neanche so come e se sia successo. E non mi vien da pensarci ora, anzi, spero non mi venga da pensarci mai.

Alla fin fine ho solo ventiquattro anni. Sono ggggiovane, anche se la mia generazione sembra ormai passata. Mi capita già di dire "ai tempi miei" nelle conversazioni. E siamo ancora nel 2011, figuriamoci nel 2020 o 2030. Per quegli anni conto di aver trovato poche cose in più della mia vita attuale.

Spero di avere questo gruppo di amici, spero che non ci si divida perchè starei veramente male. Al sol pensiero di partire, a fine anno scorso, ero crollato. Ora mi sento stabile, non eccessivamente, ma bene.
Spero di avere un lavoro decente, in Italia. Oggi l'ho trovato, e ne sono contento. In futuro vedremo il vento da che parte girerà.Spero di avere ancora quella splendida donnina al mio fianco. Spero di svegliarmi ogni giorno con il suo sorriso. Perchè è difficile, anzi è impossibile, trovare l'amore perfetto. Non esiste e l'ho già spiegato. E non voglio neanche che sia perfetto. Voglio che il mio amore sia anche difficile ogni tanto, ma voglio che ci sia. Perchè solo lei in alcune occasioni riesci a farmi stare bene. E se piango quando penso che non avrei potuto conoscerla, son certo che l'amo e l'amerò per molto tempo ancora.

Tre semplici cose alla fin fine. Se ci aggiungiamo anche la salute siamo nel quadro perfetto delle ovvietà. Ovvero amore, amicizia e lavoro. Quello che cercano tutti e vogliono tutti e che poi nessuno si sa tenere. Io punto al meglio. Il tempo mi darà la risposta. Non prima di altri nove o diciannove anni.

E ne vedrò di gente che passerà sullo sfondo da qui in poi. Spero solo di ricordarmeli tutti, d'altronde se lo meriteranno: si sono sopportati il sottoscritto.

(*) Immaginate il sottoscritto che cammina in una specie di highway americana. Quelle che non finiscono mai col solo il deserto a fare compagnia a destra e a sinistra. Io sono lì, che cammino a piedi con la gola riarsa e una voglia irrefrenabile di gelato al tamarindo. Mi distruggo i pollici a forza di chiedere autostop a chiunque passi da quelle parti. I coyote e gli avvoltoi giocano a pari e dispari su chi mi deve dare il mio morso. Sto per accasciarmi quando una macchina si ferma, accosta. Dal posto di guida una gentile signorina, lei, si toglie il cappello da cow-girl e mi fa:

"Un passaggio?"
"Dove vai?"
"Dove vai tu."
"Devo rispondere prima io?"
"No. Intendo dovunque tu vada, io andrò. Ciò che tu vuoi, io vorrò."
"E se volessi un bacio, un figlio, un domani?"
"Ti darò ciò che vuoi! Allora, andiamo insieme?"
"E me lo domandi pure? L'ultimo che si è fermato era un cinquantenne che voleva un servizio in cambio del passaggio. Ovvio che accetto!"
"Siamo ancora ad un terzo lo sai?"
"Di cosa?"
"Della vita!"
"Secondo le ultime statistiche manco a quello!"
"Ma ora andiamo avanti insieme, no? Sarà tutto più bello."

Chiudo la porta. Lei parte. Metto la testa fuori al finestrino mentre lei accelera. Arriva sui cento orari, la strada è sempre dritta. Si nota qualche curva in lontananza ma ancora deve arrivare, ci si potrà pensare in futuro, quando le si vedrà da vicino. Mi guardo avanti, c'è il sole. Mi guardo indietro: i coyote e gli avvoltoi si intristiscono, finiscono di giocare a pari e dispari e iniziano con la battaglia navale. Beati loro che hanno tempo da perdere. Comunque guardo la strada avanti: è lunga, molto lunga. Guardo quella dietro, è lunga anch'essa.

"Ho già fatto tutta questa strada?"

Non me ne ero mai accorto, finora.

giovedì 21 aprile 2011

Cambiamento


In tutti gli ambienti lavorativi arriva il momento in cui il capo viene licenziato, da uno più in alto di lui, o magari sostituito da quella progenie che ha già tutto e vuole avere sempre di più. E accade che un vecchio ottuagenario amato dai suoi dipendenti venga destituito dal figlioletto o dal nipotino avido e bastardo che ha il solo interesse di guadagnare di più. E allora via ai dipendenti che non si inginocchiano al suo cospetto, mentalmente e fisicamente. Via ai galoppini che non gli danno ciò che ha richiesto, via alla segretaria che non si concede in un certo aspetto e così facendo via a tutti quelli che non la pensano come lui. E anche se ne troverà pochi con i suoi stessi pensieri sarà sempre circondato da gente che lo vuole bene, o più che altro vuole bene al suo portafogli che presto o tardi si sgonfierà. E in tutti gli ambienti lavorativi ci sono momenti di cambi al vertice, anche nel mio. E' accaduto. E accadrà ancora in futuro.

Alla fin fine son sempre stato un libero professionista, bisogna dirlo, uno che veniva pagato a lavoro e chiamato da più parti. Sinceramente non sono mai stato così stupido da andare prima da una specifica famiglia e poi da un'altra, sicuramente non sarei vissuto così a lungo. Indi se trovavo posto in una certa organizzazione, cercavo sempre di accontentare solo quella organizzazione e ne ho visti tanti di capi messi a tacere da un paio di pallottole. Ne ho visti di pentiti avere incidenti misteriosi, ne ho visti di famiglie costrette all'esilio prima che arrivasse qualcuno a finire il lavoro. Ho visto tante cose, nel mio lavoro. E oggi vado a raccontarvene un paio.

Quando sei il miglior assassino sulla piazza può capitare che un giorno o l'altro un tipo, chiamiamolo Enrico, ti chiami e ti dica di togliere di mezzo, non si sa come non si sa dove, un certo altro tipo, chiamamolo Vittima. Io acconsento, prendo il denaro anticipato perchè non sono certo l'ultimo arrivato dato che ho una discreta lista di lavori ben eseguiti e mi metto all'opera. Vittima diventa la mia vittima in un paio di giorni ed Enrico è contento. Passa un anno che lavoro a stretto contatto, diciamo un paio di casi al mese, con lui e mi ritrovo, un giorno, un'altra chiamata. E' Paolo, che mi ricordo essere il galoppino di Enrico. Mi dice che c'è stato un cambiamento epocale nella famiglia, che Enrico ormai è diventato un pentito e che c'è bisogno di me. Ora, mettetevi nei miei panni, anche se non sono una persona con una rigida morale è normale sentirsi un po' a disagio. E' stato pur sempre una specie di capo per circa un anno. E comunque è così, confermo la notizie dalle mie fonti attendibili e tolgo di mezzo il povero Enrico. Che tanto povero non è mai stato ma che doveva aspettarsi questa degna conclusione della sua esistenza quando ha iniziato a lavorare nel sistema. Succede, purtroppo, ma succede. Se lavori in una grande ditta di fast-food per, diciamo, cinque anni e poi vai nell'azienda concorrente e spiattelli tutto su come si cucina, su cosa si fa di sbagliato e altre robe, accade che l'azienda dove lavoravi prima ti licenzia e poi ti denuncia. Qui le denuncie, in questo ambiente in cui lavoravo, non esistono. Si risolve tutto in modo più semplice. Due colpi, tre per sicurezza, e il gioco è fatto. Altro che rimpasto di governo dove alla fin fine rimane la stessa gente che continua a rubarsi ancora gli stessi soldi che si ruba sempre.

Ma la storia che vi ho raccontato pocanzi è quella solita che accade. Ci sono casi straordinari che possono succedere e ve ne vado ad elencarne uno specifico. Qualche annetto fa c'era questo figlio del capo che chiameremo Lucio. Aveva al massimo vent'anni e voleva fare il medico. Che, sinceramente, è un mestiere redditizio ma dipende sempre come lo fai, dove lo fai, e con che rigore morale lo fai. Comunque aveva un sogno che era soprattutto quello di abbandonare le orme paterne. Il padre lo sapeva ma lasciava stare, è sangue del suo sangue e sapeva che qualunque sogno potesse avere alla fin fine avrebbe sempre subìto il fascino del potere. E così fù dopo alcuni esami sbagliati a medicina che lo portarono ad avere ventiquattro anni e ancora nessun pezzo di carta in tasca. Dopo una piccola crisi entrò dalla porta principale nell' "azienda" del padre. Iniziò come semplice contabile e poi salì mano a mano la scala evolutiva. Il padre iniziò ad essere veramente fiero di lui ma, si sa, quando una persona nasce tonda non muore quadrata. Lucio non era fatto per quel mestiere, Lucio aveva altre idee in testa, Lucio era una persona fondamentalmente buona, d'altronde non si era mai sporcato le mani nei suoi due anni di lavoro col padre. E accadde che a ventisei anni conobbe Lara. Era bella Lara, troppo bella. Una tipica bellezza meridionale che spruzzava erotismo da ogni poro. Lucio la conobbe una sera, in un bar e iniziarono a parlare. E dalle parole si passò alle cene, alle passeggiate mano nella mano, alle notti d'amore in una mansarda in centro al terzo piano. Bella cosa se lei non fosse stata una poliziotta. Ma lo era. Ed era anche piuttosto brava nel suo lavoro. Non ci volle molto per tutti e due scoprire le loro rispettive occupazioni. E Lucio era completamente perso per lei, indi decise di lasciare padre, famiglia e "azienda" e togliersi tutti i pesi che aveva sullo stomaco. La notizia girò e arrivò alle orecchie del padre che, a malincuore e piangendo, mi chiamò. Ora, non sono un tipo che và fiero del proprio lavoro passato. Sincermanete non me ne vergogno neanche, era un lavoro per me. D'altronde tutti alla fin fine emettono sentenze di vita o di morte sulla gente. Un manager che licenzia una ragazza all'ottavo mese di gravidanza le uccide il futuro senza fregarsene. Un affarista che licenzia metà dei suoi dipendenti per trasferire la sua azienda all'estero, dove la manodopera costa meno, è un assassino che non si sporca le sue mani di sangue, ma non ha nulla di diverso dal sottoscritto. Nulla. Per questo una sera feci ciò che mi avevano ordinato di fare. Lucio quella sera sparì. Venne ritrovato cinque giorni dopo senza vita in una canale di scolo. Lara era distrutta, completamente. Si buttò anima e corpo sul lavoro. In cinque mesi aveva messo in prigione tutta l'intera famiglia, l'unico che non è mai riuscito a prendere è stato l'esecutore materiale della fine del suo amore: il sottoscritto. Ma successivamente riuscì a vendicarsi, in un certo modo. Ma di questo vi parlerò un'altra volta. Oggi ho già scritto tanto e, se permettete, quelle patatine non si friggeranno certo da sole.

mercoledì 20 aprile 2011

Lista dei cambiamenti che non accetteremo mai


Il mondo avanza, il progresso pure, la vita è sempre un insieme di insoddisfazioni e piccoli momenti di felicità, e noi stiamo ancora qua. Ancora nessun olocausto nucleare, meteorite, guerra o glaciazione ci ha eliminati del tutto, e continuiamo le noste vite senza dare fastidio a nessuno, nel maggiore dei casi. Ma seppur si va avanti, la nostra mentalità da uomini non riesce a stare dietro a tutti questi cambiamenti. E' vero, sono passati anni dalla redazione della nostra costituzione e se notiamo come è cambiata la società da quel momento in poi, possiamo notare che sono stati fatti passi da gigante. E anche cadute da elefante. Ma intanto si va sempre avanti, e noi dobbiamo andare avanti come va' il mondo e apprezzare le novità che esso ci dà. Come l'Ipad, come l'Ipod, come la chiavetta Internet, il Wifi, come Facebook, come Twitter o come qualsiasi altra idiozia abbia partorito una mente malata. Un'idiozia che poi, badate bene, fa guadagnare miliardi. Come vorrei anche io inventare codeste idiozie. Me ne basta solo una eh, mica faccio l'ingordo!

Comunque il mondo va avanti e ci sono cose, nel nostro ambiente italico, che non riusciamo ancora a vedere nelle nostre strade, nelle nostre piazze, nella nostra mente. Son cose che la nostra morale non capisce o non vuole capire. Son cose che forse, solo un giorno lontano, riusciremmo ad accettare. Eh sì, per una volta parlo di cose serie, dannati miscredenti che non siete altro. O semi-serie, come le preferite voi. Indi, solo per oggi, un'altra classifica che mi è venuta in mente di fare ieri notte prima di addormentarmi.

La meravigliosa lista delle cose che gli Italiani non accetteranno mai o accetteranno con fatica nei prossimi secoli a venire.

Classifica seria eh! O quasi.

10) Un Papa di colore. La maggior parte dei cattolici ferventi italici si dicono generosi e caritatevoli, ma col cavolo che accetterebbero un Papa di colore. E' meglio non eleggerlo proprio a questo punto.

9) I gay che amoreggiano nelle strade come una qualunque coppia etero. E siamo nel 2011. Ci vorranno altri mille anni per arrivare solo a concedergli questo diritto. Figuriamoci poi anche un matrimonio o dei figli. Ci sono persone che già urlano "dovranno passare sul mio cadavere, questi invertiti".

8) Una campagna politica senza gettare fango(o un altro materiale di colore marrone) sugli avversari. Il pubblico vuole il marcio, il candidato gli dà il marcio. Il pubblico vuole sapere solo quanto fa schifo l'altro, mica quello che uno gli può dare.

7) I fumetti come mass-media uguale a tutti gli altri e come fonte di cultura. Tanto per tutta la vita, se leggerai fumetti, verrai considerato un bambinetto. E per codesto motivo continuerò a leggere in pubblico, fregandomene dei commenti altrui.

6) Andare allo stadio senza coltelli. Questo per alcuni ultrà è come essere privati del braccio sinistro. Se si và allo stadio per tifare, con la famiglia, e con un mare di bambini felici per la giornata, che gusto c'è se non posso nemmeno picchiare uno che la pensa diversamente da me?

5) Non andare in vacanza perchè non si hanno i soldi per andarci. Eh sì, qui si conosce gente(che mi vien da dire leggermente stupida) che si indebita per andare in vacanza quando le disponibilità per essa non ci sono. Ve lo dice uno che son quattro anni che non va' in vacanza perchè non ha ragione(o fortunatamente "aveva") per andarci. E quest'anno manco ci andrò.

4) Giudicare le persone dalle loro qualità e non dal loro aspetto. In Italia ciò si avrà solo tra centomila anni, credo. D'altronde la cronaca ci fa capire come gira l'economia in Italia. Ragazza laureata in biotecnologie e assunta in un centro ricerche: 800 euri al mese. Ragazza che acconsente le avances del Presidente del Consiglio o di un giornalista o di un agente o di un qualsiasi politico: 6000 euri a notte. Ma son cose sue, c'ha ragione. Facciamolo divertire. Pensa al bene del Paese, se per Paese indichiamo il suo organo riproduttivo.

3) Un Presidente del Consiglio onesto. La maggior parte degli italiani è seguace del detto "tanti tutti rubano, lui lo fa in modo visibile" e se ne frega del risultato di questa loro scelta. A danno di tutti. E poi ci si domanda perchè all'estero ci deridono.

2) La palline sul cono gelato. Almeno dalle mie parti è un modo per non avere clienti. Qui si spatola non si palleggia! In Germania vanno a 80 cent a pallina, qui si fa tutto ad occhio con la spatola. E la cosa più divertente è che con la spatola devi cercare di fare una pallina da mettere sul cono. Si capisce il controsenso?

1) Mettete voi un vostro primo posto. Cos'è che gli italiani non accetteranno mai o accetteranno con fatica? Commentate e aggiornerò questo post, o un post futuro, con i vostri risultati. Ma commentate, se mettete solo "mi piace" come faccio a capire cosa pensate?

lunedì 18 aprile 2011

Rock and roll all night


Tutti noi ggggiovani abbiamo i nostri vizi, le nostre passioni, le nostre manìe, i nostri momenti di svago. Quelli in cui stiamo bene con il mondo, con la nostra ragazza che magari ci ha fatto arrabbiare, con il nostro capo antipatico, con il nostro ex migliore amico che ci vuole solo male, anche con quella tipa che ci ha fatto credere di voler stare con noi ma che alla fin fine si è poi scoperto essere tutto uno scherzo organizzato dal nostro peggior nemico, il tutto ciò alle elementari. Noi gggiovani abbiamo bisogno, quindi, di qualcosa con cui sfogarci, essere un po' noi stessi, o dimenticarci anche di essere noi stessi. Noi gggiovani abbiamo bisogno di Guitar Hero o Rock Band.

Indi, dato che tra poco andrò a lavoro per la quarta volta su quattro giorni, e dato che ne sono anche felice pure essendo un po' stanchino, e dato che non ho mai tempo per scrivere un bel post decente(o perlomeno contenente più di duecento parole messe in fila), ora vi beccate sta canzone che ho suonato un bel popò di volte ai giochi che vi ho sopra-indicato. E me ne vado a suonare un po' prima di andare a faticare.

Ascoltare Virgin Radio dalle 18 all'una(e passa) di notte porta a voler suonare uno strumento necessariamente. O almeno uno pseudo strumento.

Buon ascolto.




You show us everything you've got
You keep dancin' and the room gets hot
You drive us wild
We'll drive you crazy
You say you wanna go for a spin
Party's just begun, we'll let you in
You drive us wild
We'll drive you crazy
You keep on shoutin'
You keep on shoutin'
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
You keep saying you'll be mine for a while
You're lookin' fancy and I like your style
You drive us wild
We'll drive you crazy
You show us everything you've got
Baby, baby that's quite a lot
And you drive us wild
We'll drive you crazy
You keep on shoutin'
You keep on shoutin'
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
I wanna rock and roll all night
And party every day
And party every day

sabato 16 aprile 2011

Meno tredici


Mancano meno di due settimane al Comicon 2011, che si terrà sempre a Napoli nelle dislocate sedi di Castel Sant'elmo(la location più bella che ci possa essere), dove si organizzeranno mostre, autografi e congressi. E nella sede della Mostra D'oltremare, dove ci sarà il grosso degli stand e la sfilata cosplay, oltre ad un mare di persone urlanti. E codest'anno si và, per il sesto anno consecutivo, a deliziarci tra acquisti, bei travestimenti, autografi, conoscenze eccellenti(per vantarmi l'anno scorso ho conosciuto Makkox e lui è diventato fan del Bloggo, son momenti che non si dimenticano), e tante altre cose che lasciamo al caso.

E cosa si va' a fare principalmente al Comicon per un essere fumettaro come il sottoscritto? Si va' a vedere le belle figliole con pochi abiti addosso? Nooooo. Cioè si guardano ma mica è il motivo principale per cui uno va' lì(è il secondo!). Uno, il fumettaro tipico, va' in quel posto per ottimi e vari motivi tra cui quello di comprare fumetti. Ma soprattutto di rovinare la vita ai fumettari, quelli che ci lavorano: quelli che sceneggiano e disegnano. Ed è accaduto in passato di aver distrutto l'esistenza a varia gente, come ci riassume in modo molto sintentico il caro Dj in questo post. Ed è bello guardarli con quella faccia un po' spaurita mentre ti conoscono, e il giorno dopo ti rivedono, e l'altro giorno ancora ti ritrovano, e poi cercano insistentemente di scappare via, come mosche impaurite, e decidere che è meglio prendere di testa l'uscita secondaria che parlare ancora, con te, di Paperino, Dylan Dog o Dinamite Bla.

Perchè noi fumettari-lettori siamo terribili. Veneriamo i nostri idoli, e li trattiamo male se non ci concedono almeno una quarantina di minuti. Perchè per noi il tempo che passiamo con loro corre veloce, quasi come un battito di ciglia, ma per loro, quel tempo, non si conclude mai. E dovunque si girino ne trovano altri con le stesse sembianze che vogliono la stessa cosa: il loro sangue...ehm...fargli delle domande. Ma ci saranno pur dei metodi per uscire fuori da questa spirale di vergogna e dolore? Certo che sì e visto che sono una persona gentile, e anche se penso che ogni autore ha il dovere di stare ad ascoltare tutte le fregnacce che dice un fan, dopo dieci minuti il latte alle ginocchia inizia a partite. Indi vi regalo la lista di frasi che un autore deve dire ad un suo fan quando questi gli ha mortalmente sfracassato i maroni. Ovviamente si inizia dal decimo posto.

10) "Ho deciso di non scrivere più. Da domani farò l'eremita. E non chiedermi il perchè di questa scelta, non saprei spiegartelo a parole povere e quindi ti terrei qui per ore. Ma tu devi andare, la sfilata cosplay sta per iniziare"(Girarsi e andare via verso un punto indefinito).

9) "Aspetta"(portarsi la mano all'orecchio)"Mi stanno chiamando dalla regia. Tu hai vinto il primo premio allo stand Panini. Un disegno, una foto e una vacanza con Alan Moore! Corri subito prima che te la fregano!"(a metà percorso si renderà conto che voi non sapevate il suo nome e tornerà indetro, ma non vi troverà!).

8) "Certo che lo leggo il tuo Blog. Anzi, sono così curioso che ora vado a casa a leggerlo. Tu non muoverti da lì, appena ritorno ti dico cosa ne penso."(ovviamente non presentarsi più)

7) "Sì, disegno, ma la mia più grande aspirazione è suonare in un gruppo folk italiano new age che fa death metal in locali di jazz. Ho scritto un paio di canzoni, vuoi sentirle?"(Inventarsi testi assurdi, alla seconda dirà che è meravigliosa e scapperà!)

6) "Scusami che devo andare a vestirmi da Rossana, parleremo un'altra volta"(Mi raccomando: "Rossana" se si è maschi, "Goku" se si è donne)

5) "Avrei proprio bisogno di un assistente. Ti pago cento euri a settimana. Mi fai gli sfondi sui disegni, mi correggi le sceneggiature che mi arrivano e poi, quando sono giù, vieni nel mio stanzino e...mi togli i calli con la pietra pomice. Perchè scappi?" (attenzione, questa è un arma a doppio taglio. Ci sono molti che farebbero tutto il lavoro gratis.)

4) "Guarda, tra dieci minuti, all'uscita, c'è il pulmann con tutti gli autori della mia casa editrice. Ci vediamo là e andiamo tutti a mangiare fuori, sei contento?" (La parte fondamentale del discorso, e che non è stata detta, è che pagherà tutto il caro lettore. Ma questo lo scoprirà più tardi, quando laverà i piatti per tre giorni di fila.)

3) "Sicuro che vuoi parlare con me o preferiresti parlare con lei?"(Da fare solo ai non fidanzati: indicare "lei", che può essere una qualsiasi cosplay basta che abbia solo il cinque per cento di pelle coperta. Indi cosplay di Lamù, Supergirl o vari personaggi di Final Fantasy. Se il lettore non è gay vi dimenticherà in due secondi).

2) "Sicuro che vuoi parlare con me o preferiresti un bel mazzetto regalo?"( Da fare ai malati di "Magic". Invece dei discorsi vari con il proprio autore, loro son più contenti di giocare con un mazzetto nuovo. Al novantanove per cento dei casi accetteranno la proposta!)

1) "Guarda, non so come dirtelo, ma quella che credo essere la tua ragazza sta parlando in modo molto intimo con il sosia di Superman. Sì, quello con i muscoli d'acciaio ben visibili. E credo che proprio ora le stia facendo provare tutto il guscio della tartaruga!"(Questa è cattiva, ma di sicuro non si farà mai più vedere dalle vostre parti!)

Ecco, come avevo già detto in passato al mio co-admin(quello che compare ad ogni morte di Papa, indi povero Ratzi!), ogni volta che inizio un post voglio parlare di una cosa e finisco a parlare completamente di tutt'altro. Il che è un ottimo metodo per far svagare la fantasia(che termini!!), ma poi si rischia di perdere il filo del discorso. Comunque il programma ufficiale della manifestazione ancora non è uscito. Settimana prossima uscirà e farò un punto di dove mi potreste trovare, se potrà mai interessarvi, e di dove possiamo andare a prenderci un buon caffè insieme(prossimamente scriverò una lista di frasi che dicono i lettori a quelli che vogliono essere autori ma non lo sono, tipo il sottoscritto). Intanto a questa manifestazione ci vò per comprare, ovviamente, qualcosa.

Tipo un paio di volumi di "A come ignoranza".
Tipo qualche Almanacco del Giallo di Julia.
Tipo il terzo e il quarto volume di Marvel Zombie, ma vorrei trovarli a ben poco prezzo.
Il ciclo di Strajinsky(se se scrive così!) su Spiderman. Dalla terza saga in poi.
E poi qualcosa che mi verrà al momento, perchè non sai mai cosa vuoi veramente finchè non te la trovi di fronte. Alla prossima settimana.

mercoledì 13 aprile 2011

Ritorno


Lo so, è oltre un mese che non mi faccio sentire ma succede. Non è colpa mia. Mi hanno detto di scrivere ma non mi hanno dato una scadenza, indi scrivo quando ci riesco, quando ce la faccio, quando ho qualcosa da dire. E ora sono a metà strada. Dopo l'accettazione, il ricordo, l'emozione, il rancore e il dolore ora si passa ad un nuovo stadio: il ritorno.

Ci eravamo lasciati che avevo rivisto Katia e che lei non mi aveva riconosciuto. Ovvio, ho cambiato leggermente aspetto dall'ultima volta che mi aveva visto. Comunque le ho regalato una mimosa, le ho dedicato una poesia e le ho detto chi sono, dopo alcuni giorni che ci siamo visti così, a "sorpresa", dentro il fast-food dove lavoro. Ha pianto quando gliel'ho detto, ha pianto molto. Mi ha abbracciato forte e mi ha chiesto scusa per tutto il male che mi aveva fatto, io sinceramente non ce la faccio a vedere una donna piangere, eppure dovrei essere abituato, e ho cercato di calmarla ma niente, ha continuato a lacrimare senza fine. Ci siamo raccontati le nostre vite passate e quelle attuali, io le ho mentito, e me ne vergogno, ma non posso rivelarle cosa ero diventato e come ne sono uscito. E devo anche spiegarle il perchè qui mi conoscono tutti come "Tommaso" pur non essendo quello il mio reale nome. Ma ci penserò quando accadrà, ora vi devo solo rendere partecipi della mia gioia e del mio dolore.

Ve l'ho detto in passato di quanto amassi Katia no? Ed è difficile, per un uomo, dimenticarsi del suo primo amore. Ci siamo passati tutti, lo so. Anche se la nostra prima ragazza è orrenda caratterialmente, appena la perdiamo, ci sentiamo vuoti, distrutti, completamente a pezzi. E con lei è stato così, sono stato anni e anni a cercarla per mari e per monti dopo che successe quel brutto fatto e ora l'ho trovata qui, quando ormai avevo smesso di cercarla, avevo smesso di sperarci, avevo ormai chiuso mentalmente con le donne. Sì, perchè ne ho avute di donne nella mia vita e sono sempre più convinto che Katia sia stata la migliore, pur avendo avuto i suoi difetti abbastanza evidenti. Non è da tutte prostituirsi per un grammo di roba, lei lo faceva, e io questo difficilmente glielo perdonerò mai. Comunque ho visto di peggio e ve lo racconto.

Dopo di lei, in passato, incontrai Laura. Corpo perfetto, intelligenza sopra la media(c'ho sempre avuto un pallino per le "secchione"), modella. Una che prendeva molto sul serio il suo lavoro, pur non essendo una di quelle che volano da Parigi a Milano a New York per sfilate su sfilate. Laura era una modella solo regionale, un paio di sfilate a settimana, niente di più. E tutto per stilisti che non sapevano neanche abbinare due colori. Molte agenzie di moda le proposero meravigliosi contratti internazionali se solo si fosse concessa un po' di più, ma lei rifiutò. Aveva dei princìpi, Laura. Peccato che iniziò a pensare che i motivi dei suoi insuccessi(che poi "insuccessi" è una parola grande, alla fin fine guadagnava quanto un operaio lavorando nove-dieci giorni al mese) fosse il suo peso "eccessivo". Sinceramente aveva una bella taglia 44, una taglia da donna italica che fa girare la testa ai maschietti. Un bel fondoschiena, dei bei fianchi e una terza di seno che mi donava gioia, bisogna dirlo. Ma lei no, era convinta di essere troppo grassa e iniziò la sua personale dieta. Una dieta dal quale non si riprese più. Cercai di aiutarla come potevo, la rinchiusi anche in un centro per il recupero di bulimici ed anoressici. In quel centro si suicidò. E non ho mai dato la colpa a nessuno, nemmeno a lei, solo al sottoscritto. Forse l'amore che le ho dato era troppo poco, o troppo per quanto lei ne potesse ricevere.

Dopo Laura fù il turno di Ester. Una biotecnologa che, sinceramente, ancora oggi non ho capito cosa effettivamente facesse. Diceva che lavorava in laboratorio e io immaginavo solo che tormentava con siringhe e altre robe, dei poveri topolini. E poi parlo proprio io che uccidevo la gente. Comunque era una bellezza non appariscente. Le sue forme ce l'aveva, era bassina, con un sorriso che mi scioglieva e con solo un piccolissimo problema: era paranoica. Per lei tutto il mondo era una congiura contro di lei, tutte le persone la guardavano male in mezzo alla strada, tutti i suoi colleghi la volevano far licenziare. E ci riuscirono, secondo lei. Ma, secondo il mio modesto parere, mischiare tutte le soluzioni che avevano in quel laboratorio e far esplodere l'ufficio del capo, non è un bel modo per farsi degli amici sul lavoro. La licenziarono, e lei licenziò me dopo poco. Disse che si sentiva anche eternamente giudicata dal sottoscritto e andò per la sua strada. Trovò un ragazzo, alcuni anni dopo, che la picchiava ogni giorno, e questo mi dispiaceva. Dissi ad un mio amico di occuparsi della cosa, lui tolse di mezzo il tipo(non vi preoccupate: non morì, si fece solo qualche mese di ospedale) e si innamorò di lei. Ora sono sposati e vivono felici. Un perfetto finale da fiaba.

Dopo Ester e i suoi problemi, ci fù Sandra. Che mi fece perdere la testa come Katia. Sandra era la donna perfetta, se così si può definire. Non il tipo di donna perfetta che pensate voi, magari brava in cucina, servizievole e ottima casalinga, lei era la donna perfetta per me. Lavorava di notte, presso l'ospedale cittadino, era infermiera. Indi andava benissimo con i miei orari da lavoratore notturno, le dissi che ero un magazziniere al porto per giustificare i miei orari. Era bionda, e ho sempre avuto un debole per le bionde. Era poco curiosa e ciò mi portava ad inventare ben poche bugie per mantenere la mia identità. E soprattutto era una di quelle donne che in camera da letto viveva solo per il piacere del proprio uomo. Sia ben chiaro che non me ne approfittavo e che ho sempre pensato che l'amore si facesse in due, ma lei era troppo. Troppo per me e conosceva molte ma molte cose che io non avevo nemmeno mai sentito nominare. Siamo stati insieme un anno, ed è stato un anno in cui sul lavoro ero sempre calmo e rilassato. Uccidevo con gentilezza e non lasciavo mai niente in sospeso. Ero felice. Poi una notte, per caso, uccisi un tizio che stava davanti allo schermo del pc di casa sua. Visionava quei siti per adulti che a tutti voi maschi piacciono tanto. E chi c'era? Sandra. Con degli stivaloni enormi che frustava un tipo. E faceva ben altre cose con altri due tipi. Quello era il suo lavoro notturno, altro che infermiera. Le chiesi se mi avesse mentito solo su quello o anche su altro. Mi rispose di no, che il nostro amore era sincero e che le piaceva troppo il suo lavoro per poterlo lasciare. La capii, ma la lasciai lo stesso. Ora è in America. Ha vinto premi su premi nel suo mestiere. Capisco chi l'ha votata, era veramente brava.

E poi ci sono state Samantha, Erika, Natalia e tante altre, ma di queste ve ne parlerò un'altra volta o forse mai. Ora vi dirò cosa è accaduto con Katia, in poche semplici parole.
Mi ha baciato dopo che aveva pianto per ore. Siamo andati a casa mia e abbiamo fatto l'amore, una, due, tre, quattro volte. La passione ci è scoppiata dentro manco fossimo stati per decenni in una camera iperbarica senza incontrare anima viva. Io e lei insieme ci sentivamo benissimo, ci sentivamo in paradiso, ci sentivamo a casa. Poi si è alzata e ha ricominciato a piangere. Ha detto che tornava a casa sua. Dove c'è un ragazzo che l'ha amata fin da quando è uscita dalla comunità, che gli ha regalato due splendidi bambini, e che la stima e la rispetta per quello che è. E lei ama lui, questa giornata con me è stata solo un momento di sbandamento. E forse un giorno gliel'ho dirà, sperando nel suo perdono. L'ho guardata andare via senza aver potuto fare niente. Nove mesi dopo lei ha messo al mondo un altro bambino che, a dirla tutta, credo mi somigli. Forse son riuscito a mettere al mondo un erede, o forse no. Poco importa. Sicuramente lui non saprà mai chi ero io, mi basterà sapere, però, che lei non dimenticherà mai chi sono io.

E sei. Siamo a metà strada...

Sigla di una notte come tante

Un giorno riderò di tutto questo.
Un giorno andrò a dormire a mezzanotte, mi sveglierò alle sette e vivrò alla luce del sole. Un giorno sarò io a vincere, non i pensieri. Non mi rifugerò nella notte, nel buio. Alzerò le tapparelle della mia finestra, e lascerò che la luce del sole mi impedisca di pensare. Lascerò che i piccoli problemi delle otto mi travolgano con la loro massacrante lucidità, che il caffè delle nove mi riporti in vita, che gli impegni delle dieci mi stravolgano e mi facciano sentire il desiderio di tornare a casa. A friggere il mio cervello buttato su un divano mentre la nostra Sovrana Regina Tv annilichirà l'ultimo neurone rimasto ancora sveglio. E andrò a dormire prima che la carrozza si ritrasformi in zucca.
Perchè sono stanco della notte. Stanco dei suoi pensieri, dei suoi dubbi, delle immagini che imprime nitide nella mia testa. Sono stanco di voler abbracciare la notte proprio per questo, di continuare a evitare la luce del sole per non guardarmi allo specchio. Sono stanco di volere tutto questo, e di portare le mie paranoie e le mie insicurezze come cicatrici di cui andare fiero.
Un giorno tutto questo finirà. Aggiornerò il mio blog alle otto del mattino, proprio un attimo prima del caffè. Siederò a una scrivania e lavorerò al mio pc come un modesto impiegato.
Eviterò il buio. Perchè la sua sarà l'unica, vera voce che mi parlerebbe di tutte le notti che ho sprecato inseguendo sogni che non sarei riuscito a realizzare.

lunedì 11 aprile 2011

Smash (*)


ovvero: "Lista dei mestieri futuri che mi piacerebbe fare se per caso non riuscissi a fare il mestiere di scrittore multimiliardario o proprietario della Feltrinelli&Mondadori Associate".

La vita è fatta di scelte, l'ho già ripetuto molte volte, e vi ho già ammorbato bene bene su ciò. E non lo dico soltanto io, lo dicono pure i fatti. D'altronde si sa che se Dante non avesse provato certa roba, a quest'ora non avremmo la "Divina Commedia". Si sa che se Mick Jagger non avesse provato certa roba, a quest'ora non avremmo "Satisfaction". E se Benny Benassi non avesse avuto una forte predilezione per la patata a quest'ora non avremmo avuto quest'altra "Satisfaction". Poteva amare altra roba e avremmo gustato un'altra versione di quel video, ma sinceramente son molto più contento di questa. E dato che la vita è fatta di scelte, che siano proprie o di qualcun'altro poco conta, io so per certo che il mio mestiere attuale, che poi vi spiegherò qual'è, potrebbe un giorno o l'altro terminare per mia o per altrui volontà o per caduta di meteorite. Ma non ci attiriamo sventure epocali.

Indi devo essere pronto ad ogni evenienza e semmai non riuscissi a diventare ciò che ambisco da tempo(multimiliardario), debbo pur trovare un mestiere che riesca a pieno a far valere le mie qualità di artista. Che poi "artista" è chiunque di noi. Tutti noi siamo degli artisti in qualcosa. Anche chi raccoglie l'immondizia si può dire che è un artista nell'inserire nel proprio furgoncino le buste messe in malo modo dalla gente comune di fronte alle proprie abitazioni. Anche un muratore è un artista nel cementare i vostri futuri appartamenti, sennò col cavolo che ci potreste vivere dentro. Indi tutti siamo artisti, chi più chi meno, e io debbo pur trovare un mestiere futuro che riesca a farmi valere. Perchè io valgo, me l'hanno detto i Laboratoire de Paris! E a loro ci credo. Soprattutto se li cita la signorina Castà. Ma lei, se vole, mi potrebbe recitare anche l'elenco telefonico di Plutone e le crederei lo stesso.

E quindi, per arrivare al succo del discorso, la lista dei dieci mestieri che mi piacerebbe fare se non riuscissi ad essere un multimiliardario arrogante che adora fregare tutto il popolo italico con barzellette e strani festini. In rigoroso ordine inverso, ovvero dalla decima posizione alla prima. Perchè il meglio si tiene sempre per ultimo!

10) Cavia da laboratorio - Ma non colui che prende le medicine appunto per provarle e poi sapere se provocano effetti collaterali orrendi, no. Io voglio proprio essere una cavia autentica da laboratorio. Ovvero tipo il topino, o l'animale che appunto si chiama effettivamente "cavia", che fa i labirinti. Io voglio farmi i labirinti per trovare il formaggio o magari un bel rotolone di kebab, che mi attira enormemente di più.

9) Attore protagonista per la parte di Dylan Dog in un ipotetico film futuro decente sul personaggio. - Sinceramente il caro Dylan merita un film migliore di quello che gli hanno appena dedicato e che ha raggranellato manco tre milioncini di euri. Indi sarebbe d'uopo iniziare una produzione italiana sul personaggio con un attore perfetto per la parte. E io lo sono. E ve lo fò vedere in codesta foto con annesso estintore (girate la foto, sennò sembro basso e orrendamente grasso)! E poi io c'ho molte più affinità con Dylan, sono figo, sono scettico, sono astemio(ma ogni tanto lo dimentico) e sono soprattutto un finto magro. Altro che quel Brandon Routh che sta pieno di muscoli! Vergogna! Anche io potrei averli ma rimango fedele al personaggio, Giuda Ballerino!

8) Consigliatore di fumetti fuori dalla fumetteria per chi non sa cosa comprare. O pure di serie tv, ma questo si fa da casa. - Semplice: mi metto fuori o dentro la fumetteria(ma in questo caso mi paga il padrone della suddetta) e consiglio per 1 euri a fumetto (10 a serie) il titolo più affine per il ragazzo che entra nel negozio e non sa cosa acquistare. Ci vuole una discreta cultura nel campo per riuscire in ciò, e una forte dose di psicologia del soggetto che si ha di fronte. Una faticata!

7) Inventore di giochi di carte per serate in compagnia. - Questo è un obiettivo che mi porgo da millenni. Un giorno ci riuscirò e inventerò il gioco che manca in questo mondo malato. Anche se è già stato fatto tutto, io farò qualcosa di nuovo. Me lo sento. Inventerò...inventerò...un gioco di dadi! Tipo ognuno ha quattro dadi, li nasconde dentro ad un bicchiere e li mescola. Poi controlla i numeri che gli sono usciti e prova ad indovinare quante volte un numero è uscito, tipo siamo in quattro contendenti, indi 16 dadi, io dico "4 sei" e quello dopo può ribattere la mia idea o sparare una scommessa nuova. Chi indovina acquista un dado(fino ad un massimo di sei), quello che sbaglia perde un dado. Vince chi rimane per ultimo. Dite che già esiste? E da centinaia di anni? Allora non si può proprio inventare niente, che vergogna!

6) Inventore di giochi di carte per serate in compagnia ma porne. - Ecco. Tipo il gioco dei dadi di cui sopra. Solo che chi perde non perde dadi ma indumenti. E chi vince decide che indumenti uno deve togliersi. Già immagino la pubblicità in tv: "il gioco più amato nei migliori bar gay di Caracas".

5) Giudice di concorsi di miss maglietta bagnata. - Ci vuole costanza, sacrificio, ottima vista(e io modestamente ne sono provvisto se metto gli occhiali che mi aggiustano i sei gradi di miopia che ho), amore per l'acqua e per le magliette bianche traspiranti, e tanto ma tanto ma tanto ma tanto ma tanto senso di giustizia e imparzialità. Ci vorranno molti ballonzolamenti per vincere con me, care mie. Non mi fregate. Sarò inflessibile!

4) Organizzatore di Fantacalcio. - Vi rendete conto che stress ci può essere durante le aste iniziali o di riparazione? E di quanto tempo occorre per prendere le formazioni ogni settimana? Ma da oggi c'è il vostro amichevole Presidente di quartiere che vi redigerà regolamenti, vi raccoglierà i dindini con l'aiuto dell'amichevole Peppone(un colosso di due metri e venti che riesce solo a dire "Grunt" e a blandire una mazza ferrata che adora sbattere sulle teste di chi non dà la quota del Fantacalcio), e vi farà risultati, statistiche, premiazioni con ricchi premi e cotillons! Solo per voi! E non al 31 dicembre, ma a metà Maggio! Cosa volete di più?

3) Ragazzo iper-esaltato delle suonerie più orrende del mondo nei promo di Italia Uno.  - So che tutti voi siete rimasti affascinati da Wlady, questa sorta di uomo orrendamente rifatto che, non so perchè, ha un botto di fan su Feisbuc. Ma anche un bottissimo di non fan in ogni dove. Comunque ci sono anche altri tizi che che fanno questo mestiere e normalmente vendono servizi telefonici ad abbonamento assurdo(tipo 5 euri a settimana per una suoneria di me...ravigliosa fattura) e dato che queste suonerie non sono effettivamente così legali, infatti non hanno i diritti degli autori delle canzoni, le fanno cantare ad emeriti sconosciuti che pure stonano mentre le cantano. Genialate! Se c'è libero il posto degli pseudo-cantanti mi prendo quello. Sennò entro in scena col mio telefonino e dico con voce entusiasta: "Ehi, Astrubale, hai sentito questa?" - e ballo senza motivo dato che non so quale canzone metteranno dopo - "Oppure questa?" - e ri-ballo senza motivo per altri cinque secondi" - "O la migliore di tutte: questa!" - e inizio a ballare come una diciottenne sul cubo sotto le note di "Parlami d'amore, Mariù". Sicuramente sarebbe un ottimo mestiere. Per farsi diseredare.

2) Stesso giovine di prima che vende roba per bambini e a quarant'anni suonati fa finta di essere un ragazzino che si esalta per gli skifidol, le figurine di cento per cento Brumotti(che "stimo" non potete immaginare quanto) o i mini-skate per le dita. - Il titolo dice già tutto. Normalmente arriva a codesto punto un povero Cristo che non ha potuto ambire ai materassi, che sono di Mastrota o Predolin, e che ha poche speranze di essere un attore serio. Io che attore serio non lo sarò mai sono perfetto per questo ruolo. Basta solo mettersi orrendi maglioni, farsi strane acconciature, parlare da gggggggiovane e il ggggggioco è fatto! Per chi mi conoscerà nella vita reale sarà uno shock vedermi conciato in quel modo che mi esalto per giochi orrendo e/o Brumotti, ma ognuno fà ciò che adora di più fare nella vita, no? E io adoro parlare delle nuove meravigliose carte di Beyblade! Cosa voglio di più dalla vita?

1) Venditore da Mediashopping. - Il mestiere perfetto. Ti metti lì, davanti alla tua telecamerina, e vendi tutto ciò che c'è da vendere. Scarpe, accessori, strani cosi massaggianti per ogni parte del corpo o quasi(tra poco venderanno roba anche per quella), e tutto con una sicurezza, un sorriso, una felicità che contraddistingueranno ogni mia vendita, ogni dettagliata descrizione di un rasoio elettrico per peli del naso, ogni meraviglioso sorriso per lo stupendo oggetto depilante per lui e per lei. E le regole fondamentali per diventare venditore da mediashopping sono poche: denti biancherrimi, bocce mostruose(per lei), faccia da idiota (per lui) e tanta ma tanta ma tanta faccia di popò per vendere delle emerite idiozie. Ci sono cose decenti eh, ma le idiozie sono all'ordine del giorno. E ce ne vole per riuscire a venderle! Io mi prenoto, per un ipotetico futuro, già mi ci vedo a depilarmi i peletti del naso con tanto amore!

(*)Smash in italiano significa battere, frantumare, rompere, schiacciare. E' un termine che ultimamente sto dicendo spesso. Un giorno vi spiegherò perchè. Comunque lavoro in una gelateria, ch è delle mie parti e vuole scoprire il perchè del termine olte che venirmi a vedere con la cuffietta che mi tira i capelli indietro e me li fa decisamente orrendi, può farsi sentire e gli dirò indove può trovarmi. Per quelli di fuori campania, ci saranno altre occasioni per vederci. Tipo un meteorite che cade davanti casa vostra, son appassionato di meteoriti che distruggono tutto. Si nota?

sabato 9 aprile 2011

Questo post andrà in onda in forma ridotta...

...per venire incontro alle vostre capacità mentali. E alle mie esigenze giornaliere. Cari amici, fratelli, consanguinei, contabili, conti, conoscenti, passanti o semplici lettori abituali. Mi dolgo dei miei peccati da sgrittore impegnato e vi regalo un post che alla fin fine post non è, ma solo un modo per dirvi che in codesti tempi non ce la fò a scrivere in misura stabile e con tanta continuità. Perchè? Perchè la fortuna mi ha sorriso e ora veggo la luce sotto il cumulo nero di monnezza in cui prima stavo. Sì, noi sgrittori affermati(nel senso che ci ferma la Polizia per i controlli abitualmente), siamo molto ma molto ma molto tragici. Comunque sto lavorando, in misura stabile, e al primo giorno libero(forse lunedì), vi assicuro un bel post che vi porterà a dire, alla fine del suddetto posto, "ah ma che bel post!". Sono concesse tutte le variabili possibili del caso tipo "Porca pupazza, che bel post!", "Ulalà, che post che ho visto qua!", e anche un goliardico "Po-po-po-popo-poooost".

Decidete voi. Non mi faccio problemi. Basta che ci siano inclusi complimenti e la parola "post". Anche una roba del tipo "Ma questo post fa veramente schifo, bisognerebbe buttarvi nell'acido a te e quella latrina del tuo co-admin. Comunque complimenti per la tua ragazza!"

Per scrivere questo post ci ho impiegato un'ora e mezza. Ovvero ho iniziato alle 15 e ho finito alle 16 e 30 dato che in tutto codest'arco di tempo sono stato trattenuto per un paio di impegni improvvisi. Per questo dico di non avere tempo, sono così bello che son richiesto da tutti!

Però vi lascio con un indovinello: "Cosa fa un passero di trenta chili su un albero?"

giovedì 7 aprile 2011

Nessuno mi può giudicare - Rece


Dato che oramai è saltato il programma settimanale con i vari scherzi, controscherzi, e simpaticherie ultradivertenti(per me, mica per voi), il racconto salta ai prossimi sette dì, a partire da lunedì, e oggi discutiamo di un film che ho visto. Al cinema, ovviamente, perchè io do soldi al cinema italiano e non incorro in vie trasversali. Nono. O almeno non stavolta.

Il film mi è piaciuto fin dal trailer, visto sempre al cinema prima di "Femmine contro Maschi", soprattutto perchè metteva insieme la cara Paoletta Cortellesi(mio amore da dieci anni, più o meno, ovvero dai tempi della Gialappa's e di Magica Trippy, d'altronde c'ho chiamato il mio cane così per lei), e il sempreverde figaccione Raul Bova, amore mica tanto nascosto della mia pulzella che ogni volta che lo vede con lo sguardo perso nel vuoto e con la barbetta incolta tira un "oooooh" accompagnato da un sospiro. Credo che le piaccia, ma non ne sono così sicuro. Comunque il film, poi, è diretto da quel maranza(parola arcaica di oscuro significato) di Massimiliano Bruno, autore di tutti gli spettacoli della Cortellesi di cui sopra e conosciuto ai più per il ruolo di Nando Martellone("bucio di culo") in Boris. Soggetto di Fausto Brizzi che ormai scrive di tutto e di più e ogni cosa che scrive diventa soldi, diciamo che le premesse era buone. Poi la presenza di Rocco Papaleo, Lillo Petrolo, Lucia Ocone, rendono la visione ancora più appetibile. Sinceramente: un ottimo prodotto, senza girarci troppo sopra.

E' un film assolutamente guardabile perchè è vero, in ogni suo aspetto pur passando attraverso qualche clichè che questi film si portano dietro. La protagonista che cade in rovina, la combriccola di amici sempre disponibile(ognuno l'ha avuta o ce l'ha), il bel tenebroso che si incontra e che un po' si odia ma alla fin fine si ama, il lieto fine(ma qui per arrivarci ce ne vole), gli eventi che combaciano perfettamente, sono alcuni dei pezzi pregiati di questo prodotto prettamente italico che colpisce tra satira e sfottò, tra tragedia e attualità, tra dolore e risate. Sinceramente non mi capitava di piangere per un telefilm o affine, dalla puntata finale di "Lost". Sarà perchè lo adoravo e perchè mi dispiaceva che era finito, sarà stato per il finale che è piaciuto solo a me ma ho pianto. E in quest'ora e quaranta di visione interrotta si piange, eccome se si piange. Ma si ride, eccome se si ride. Un film, che sia fatto bene secondo il mio modesto parere, deve portare sia l'ilarità che lacrime e qui, il signor Bruno, ci riesce. C'è l'effetto comico che si trova in quasi tutte le scene di Papaleo o del Petrolo, c'è l'effetto triste che può arrivare con le scene col figlio della Cortellesi con lei stessa o con il Bova, c'è l'effetto malinconico che pervade tutta la storia, c'è quella sensazione che il lieto fine non arriverà mai, che c'è sempre qualcosa di irrisolto di sottofondo che non ci è stato detto. C'è la voglia di continuare a vederlo, di sapere di più, di conoscere altri particolari. Perchè la storia è stata trattata bene, e portata avanti ancora meglio. Per questo "Nessuno mi può giudicare" è un'ottimo film e merita che lo andiate a vedere. A due euri, come faccio io, è ancora più bello.

Menzione d'onore va a Anna Foglietta, che ricordavo per due serie di "Distretto di Polizia", una escort perfettamente nella parte, complimentoni. E chi s'immaginava fosse così bona. Altra menzione d'onore va a Hassani Shapi, che veggo di qua e di là e mi complimento sempre più per la bravura di codest'attore.

La Cortellesi, nell'opera cinematografa, fa anche vedere alcune sue qualità che non credo abbia mai fatto vedere. E il suo lato B è in bella mostra in una scena. Non è quella che si può dire sia una bellissima donna, ma a me piace, che ci potete far!

Considerazione finale: vedere il Bova alle prese con un galeone mi ha fatto venire voglia di possederne uno. Indi a Natale se qualcuno mi regala un galeone da costruire ne sarò ben lieto. Magari non lo finirò mai come fà il mio caro Dylan, ma almeno saprò cosa dovrò buttare a terra quando sarò veramente arrabbiato.

Ps: Oggi o domani dovrebbe uscire un altro film con la stessa protagonista ma con Luca Argentero a fare la parte del figone. La mia squinzia è contenta anche in codesto caso. Inizio a pensare che abbia pensieri strani anche su di lui.

Pensiero stupesce - Elio e le storie tese (colonna sonora Boris - Il film) - testo e accordi



Aspettando che arrivino le parole giuste per recensire il film di Boris, sono arrivati gli accordi della meravigliosa "Pensiero stupesce", colonna sonora del film scritta e cantata da Elio e le storie tese. D'altra parte, cosa potevate aspettarvi da uno che aveva già imparato la canzone a memoria ancora prima di guardare il film? :D
Che bella gente, e che buon vino! :P

PENSIERO STUPESCE - ELIO E LE STORIE TESE

Do Do4 (alterna per tutto il verso)
La TV è come la mafia: non se ne esce
se non da morti
Uno che conoscevamo ci è riuscito
però poi si è impiccato

fa
Dopo la TV c'è il cinema,
re sol fa
dopo il cinema la radio e poi la morte

Do
Alla fine l'unica cosa seria in Italia
è la ristorazione
La- fa
Che bella gente e che buon vino!
Do
Oh yeah!
La- fa Sol Fa
Recitazione, copione, intensità e faccia di merda

Do sol la-
Boris Boris Boris Boris
mi- sol fa
Boris al cinema
-"Natale con la casta"!-
do sol la-
Boris Boris Boris Boris
mi- sol fa
Boris al cinema
-Nei normali cinema!-

Sol fa
Pensiero stupesce
do do4
che nasce e perisce
sol
che cresce e decresce
fa
che rientra e fuoriesce
do do4
ma attenti alle lische!

sol fa
Pensiero stupesce
sol fa la-
che la gente rapisce nel cinematografo
Lab Sib do
con l'impepata di cozze


Do
Quando un telefilm di culto approda al grande schermo
solitamente
La- fa do
è una ciofeca tipo "Sesso and the city 2"

fa re sol
Per fare botteghino ci vuole un bel "Natale con la casta"
-"Natale con la casta"!-

Sol fa
Pensiero stupesce
do
che nasce e perisce
sol
che cresce e decresce
fa
che rientra e fuoriesce
do
ma attenti alle lische!

sol fa
Pensiero stupesce
sol fa la-
che la gente rapisce nel cinematografo
Sib Do Re
con l'impepata di cozze

Re La Si-
Boris Boris Boris Boris
Fa#- La Sol
Boris al cinema
-Con l'impepata di cozze!-
Re La Si-
Boris Boris Boris Boris
Fa#- La Sol
Boris al cinema
-In alcuni cinema!-

Re La Si- Fa#- La Sol
Boris Boris Boris Boris
-Nei cinema d'essai!-
Re La Si- Fa#- La Sol
Boris Boris Boris Boris
-Nei cinemi dell'oratorio!-

-Scaricato dai siti russi pirati!-

-In videocassetta!-

martedì 5 aprile 2011

Lettera a Davide Paolino



Caro Davide,
la verità è che avrei voluto scriverti una lettera anche io. Una lettera diversa da questa, in cui ogni singola parola avrebbe trasudato astio e risentimento. Avrei voluto iniziare una lettera carica di quei sentimenti di odio che da sempre contraddistinguono il nostro rapporto. Sarebbe iniziata così:
"Caro Davide,
hai mai notato che i nostri cognomi finiscono in rima? No, scommetto di no. Guarda, te lo faccio notare io: "Savino-Paolino". Ci hai mai fatto caso? Hai mai pensato a quanti sublimi versi sarebbero potuti uscire da una rima baciata che più baciata non si può? No, scommetto di no. Perchè la verità è che non mi consideri più, e se non hai mai pensato di scrivere una poesia con questa rima un motivo ci sarà. Già, perchè ormai sei troppo preso dalle tue poesie d'ammmore per pensare a me, che è dal lontano 2005 che ti supporto e ti copro le spalle (ci tengo a specificare che sono io a coprirle a te, e non il contrario). Ed è per questo che non sto scrivendo più, da ormai troppo tempo. Perchè tu hai consumato la mia linfa vitale, hai spremuto le mie energie riducendomi a un vegetale che passa sul suo blog di tanto in tanto solo per innaffiare le piante. Già, caro Davide, perchè il motivo del mio blocco creativo (a proposito, ma il nome di questo blog non prende proprio spunto dal blocco degli scrittori? ) è proprio questo: il tuo parassitaggio nei confronti della mia libertà e potenzialità creativa. Mi hai distrutto, Davide, io non mi riconosco più. Non sono più capace di scrivere neanche le parole crociate, gli scarabocchi su Topolino, gli sms d'ammore alla mia fidanzata, gli appunti sul quaderno dell'università. Mi hai tolto la scrittura, e tutto per colpa delle tue poesie.
Ed è per questo che ti annuncio ufficialmente che sarò io a lasciare questo blog, e non tu".

Insomma, avrei voluto scrivere una lettera del genere. Cattiva quanto basta per farti sentire un emerito stronzone (che poi del resto sei) e piagnucolosa quanto basta per far passare il sottoscritto per un emerito paranoico (che poi del resto sono). Avrei voluto scriverla proprio così, per vedere l'effetto che fa. Ma tu niente, hai voluto strafare. Hai voluto scrivere un secondo post in cui svelavi l'arcano, in cui spiegavi che si trattava di uno scherzo, 'na burla (e basta parlare come Christian De Sica, cavolo!!!)...hai rovinato tutto, caro Davide. Hai presente quanti accessi in più avremmo fatto questo mese con un eventuale botta e risposta? Hai idea di quante interviste ci avrebbero proposto, ospitate nei Talk Show, partecipazioni all'Isola dei Famosi? Raffaella Fico avrebbe tolto il riso dalla TUA bocca, e io avrei rilasciato un'intervista nello stesso giorno in cui ne stava rilasciando una Francesco Pannofino. E sarei diventato il suo migliore amico. Avrei aperto un blog insieme a lui, e sarei stato felice.
Perchè lui non avrebbe parassitato, anzi! Lui mi avrebbe dato del cagno maledetto, cosa che tu non fai mai! Ormai vai avanti a "emerito stronzone", "idiota", "ti odio"...sempre la stessa solfa, sempre tu e io, sempre la solita vita. Ormai non valgo neanche qualche insulto nuovo...
E invece sono qui, a seguire il metodo "Paolinski". Maledetto metodo Paolinsky!
"Mettiti davanti al computer, pensa a qualcosa che vuoi scrivere sul blog e poi mettiti a scrivere...vedrai che ti verrà fuori tutt'altro, ma andrà bene lo stesso".
Sei un maledetto, il tuo metodo funziona.
O, per dirla da Nerd che sono io (Nerd che non sono altro): "Ebbene sì, maledetto Carter...hai vinto anche stavolta!!!"

(p.s. che dici, ho inserito abbastanza chiavi d'accesso per le ricerche del prossimo mese??? Eh? Eh? Eh? )