giovedì 28 ottobre 2010

Libero come l'aria



"E poi dicono che l'amore è la migliore delle cose. Sì, perchè l'innamoramento è magia, è qualcosa di meraviglioso, è essenza pura della bellezza della vita, sì, perchè l'amore è tutto. Sbagliano. L'amore non è niente, è un'altra favola inventata dall'uomo per giustificare un sentimento o solo una voglia di sesso. Una sana e forte voglia di sesso. Perchè dentro di noi siamo animali e ci piace godere appieno in quel senso. E ci mascheriamo dietro l'amore. Non tutti, alcuni. Altri vivono la propria vita girando di fiore in fiore, senza problemi. Ma la maggior parte deve far finta che sia avvenuta la scintilla, la magia, il quarto di secondo necessario per l'innamoramento. E' tutta una balla. Son tutte delle balle. L'uomo vuole solo divertirsi, mettetevelo in test..."


Libero spense il televisore. Si adagiò sul letto, con riluttanza, e chiuse gli occhi. Voleva solo dormire. Peccato che la sua mente era costellata dai ricordi. Quelli puri, quelli che non ti lasciano neanche quando cadi in un sonno profondo, quelli che fanno parte di te fino all'ultima notte di vita. I ricordi di un amore finito, tormentato, triste. Iniziato come tutti gli altri: in un modo meraviglioso e unico. Quell'unicità che tutti dicono di aver trovato ma che dura solo fino alla storia successiva. Attimi che si collegano con altri attimi, creduti unici, ma che sono solo una costante ripezione. Ma in quel momento diventano i tuoi. Indi perfetti. Fino alla tristezza di una delusione.

(Due anni prima)

Pioggia, freddo e vento. Un perfetto trio di eventi per scoraggiare chiunque dall'uscire di casa. Libero non è uno di quelli. Prende il cappotto, agguanta l'ombrello migliore che ha, e si fionda nel mondo di fuori. Oggi è un giorno uguale a tutti gli altri ma con un brivido in più.
Chi legge lo sa. Per un lettore, l'uscita di qualcosa di nuovo e sperato, è un miglioramento esaltante della giornata. Un fumetto, un libro, una rivista, qualunque cosa sia, è attesa, sospirata. Libero attraversa la strada, schiva un paio di pozzanghere e alcuni guidatori che non hanno voglia di fermarsi. Riesce ad arrivare all'altro lato del marciapiede integro e quasi asciutto. Peccato che l'ennesimo guidatore decida di unirsi alla pozzanghera e il danno è fatto. Completamente bagnato. Putrido. Il cappotto assorbe tipo spugna tutta la sporcizia della strada. Libero impreca in almeno dodici diverse lingue, decide di continuare verso la libreria. Ma il fato ancora non ha finito. Un violento acquazzone si abbatte sulla città. E l'ombrello improvvisamente si chiude. Libero lo batte a terra, prova a riaprirlo, e lo lancia contro al muro continuando la sua compilation di improperi. Poi, esausto, lo lascia a terra e si rifugia sotto un portone. Guardare la pioggia scendere può essere romantico. Ma quando sei in compagnia non quando sei da solo, bagnato, puzzolente e anche incazzato nero. Dopo dieci minuti l'acqua inizia a scendere lieve e Libero, orgoglioso, punta ancora verso la libreria. Deciso.
Camminando cerca di pulirsi il più possibile, la destinazione è sempre più vicina. Arriva davanti all'entrata mendicando un ingresso, viene fermato appena spinge la porta verso l'interno.

"Cosa vuole fare lei?" - chiede la commessa, visibilmente adirata.
"Comprare l'ultimo volume de..." - e non fa in tempo a finire.
"Lo so che vuoi fare tu. Vuoi entrare, prenderti un po' di caldo e inzaccherarmi tutto il negozio. Qui ci sono libri, bello mio, me li rovini con la tua sporcizia. Ste cose vattele a fare al tuo paese. E ora via." - Caccia fuori, in qualche secondo, il povero malcapitato. Poi, per ribadire il concetto, chiude la porta a chiave.

Sporco, bagnato, e pure additato come immigrato scansafatiche. Era la prima volta che fu vittima di razzismo, Libero si sentiva quasi onorato. E pensare che Viola, la commessa, lo trattava sempre bene, ed era anche un bel bocconcino, più di una volta ha cercato di portarselo a casa e Libero sapeva che prima o poi avrebbe acconsentito alle avances. Dopo aver capito le sue teorie sull'immigrazione però, una scopata sarebbe stata già di troppo. Un violento tuono lo ridesta dai suoi pensieri e lo riporta sulla strada. Nella sua mente ha già individuato il percorso migliore per andare a casa: basta seguire la scia di terrazzi sulla propria testa e di portoni aperti per rifugiarsi in caso di temporale. Sicuro di se, Libero inizia la traversata quasi-oceanica. Attraversa la strada da marciapiede a marciapiede stando attento a non affondare negli acquitrini formatisi. Arriva convinto sugli scalini di Corso Vittoria, sale i primi cinque, gira a destra e perde una caviglia per strada.

L'acqua, più la fretta, più il cappotto inzaccherato e ancora più pesante sono stati fatali. La caviglia gira, sotto tutto quel peso, Libero riesce a mantenersi alzato ma urla di dolore. Pian piano trascina l'arto ferito fino ad un portone, giusto prima che inizi a diluviare. Si siede a terra, si tocca l'osso dolorante, controlla se il problema sia grave o meno e riprende ad imprecare.

"E poi dicono che la lettura fa bene! Col cazzo che fa bene!"

Prende il cellulare, cerca di inviare un sms a chissachì. Poi si ferma. Una figura passa davanti a lui, indossa un completo da manager, che finisce con un talleur sofisticato e pur intrigante. Ha un cartone, preso da chissadove, che mantiene sulla testa per proteggersi, senza risultato, dal diluvio incessante. Parla lei, lui ormai non ha più fiato.

"Ed io che pensavo di essere l'unica sfigata oggi. Sarebbe così gentile da farmi compagnia finchè qualcuno, la sopra, non chiude il rubinetto?"

Nessuna risposta, Libero non ce la fa, solo un piccolo cenno con la testa e lei gli si siede accanto.


1 - continua

2 commenti:

MaxBrody ha detto...

Uhm.. e pensare che di solito vengo scaricato proprio perchè non voglio solo divertirmi... qui s'impone un "mumble mumble" di quelli grossi.

Attendo prosecuzione!

Carmensì ha detto...

Che bella giornata che è toccata a Libero...Aspetto il continuo sperando sia romantico*_*E che ci sia un bel discorsetto con quella scema antipatica che gli ha chiuso la porta tsè!
baci
alla prossima.
L'inizio promette benissimo*_*

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