martedì 17 novembre 2009

La guerra civile fredda



Potevo, io luttazzi4ever, evitare di esaltare con un mio post l'ultimo libro del Luttazzi nazionale? Certo che no. E infatti, queste poche righe che andrete a leggere, sono una specie di guida alla lettura dell'ultimo capolavoro luttazziano. E poi non dite che non vi voglio bene.

Eccovi il sommario del libro con piccolo commentuccio, mio, su ogni sezione:

"Perchè questo libro non ha una prefazione" - Inizio scoppiettante con vena ironica. Prepara allo spettacolo senza troppi fronzoli.
"La guerra civile fredda" - Ecco il "Decameron" a teatro. Grossa parte del libro è incentrata sul monologo che il caro Daniele ha portato in giro per l'Italia. Qui c'è la satira, pura e perfetta. Si ride, ci si informa, si capisce, finalmente, come và e dove sta andando questo Paese ormai. E le prospettive non sono rosee. Bellissime e divertenti le descrizioni dei ministri, interessanti e perfettamente spiegate le origini del cattolicesimo(nient'altro che un'accozzaglia di riti egiziani e pagani di millemila anni fa) e, ovviamente, dissacranti le battute sulla politica e il malcostume italiano. Spettacolo meraviglioso direi.
Battute sparse: "Mi è venuta in mente una cosa: se Rosy Bindi sposa Sandro Bondi diventa Rosy Bindi Bondi". "Berlusconi ha raggiunto il nadir col terremoto a L'Aquila. Ve lo ricordate? Và ai funerali ma non rimane con le autorità. Và in mezzo alla gente. Ad un certo punto, sicuro di essere inquadrato dalle telecamere, si scapicolla verso le famiglie delle vittime. Piangeva più di loro. C'erano persone che avevano perso dei figli che lo consolavano: -Coraggio Presidente-". "Ruba la scena. Và ai funerali. Si mischia ai parenti, si siede sulle bare: -Ci penso io, ci penso io- e poi si è messo da una parte ad autografare Bibbie."
"Come ho inventato il Pd" - Cinque pagine di puro non-sense per arrivare alla creazione di un partito che è puro non-sense. Genio.
"Bisogna lavare i propri errori, non solo il viso" - Storia di Silvio, piccolo albanese che trova fortuna in Italia. Un racconto come quelli dei vecchi tempi.Era dai tempi di "Adenoidi" che non vedevo un Daniele così in forma.
Battute sparse: "Nel momento in cui udì la sua voce, la donna ebbe un sussulto: -Silvio è tornato- esclamò. Ed esplose in mille pinguini."
"Zombies a Montecitorio" - Racconto, si pensi ambientato nel futuro, dove Montecitorio ormai è un palazzo semi-distrutto dopo che, nel passato, un gruppo di zombies l'ha devastato uccidendo chiunque ci fosse dentro. Ora, dopo anni, un imprenditore col nome di Filippo Berlusconi vuole costruire al suo posto un centro commerciale. Ma i fantasmi non sono andati tutti via. Grottesco puro. Fino all'essenza stessa. Nessuno può scrivere così. O, almeno, non ho mai trovato nessun'altro capace di tanto.
"www.danieleluttazzi.it" - Copia-incollatura dei suoi interventi dal sito con piccole aggiunte. La sua visione della civiltà italiana da "L'orco"(Ferrara ai tempi del partito anti-aborto), passando per il capitalismo, Beppe Grillo, le elezioni e le battute fasciste che insozzano questo mondo.
"Pesci selvatici e le melodie delle foreste andaluse" - Intervista al caro Daniele dove spiega la visione della satira in Italia e le sue possibilità, molto remote, di andare in tv.
"Ultim'ora" - Da quando è in vigore "La Palestra" sul suo sito ho provato e riprovato ad inviare battute anch'io. Solo, purtroppo, 18 volte sono stato pubblicato e non tutte erano battute, come dire, "normali". Comunque ho capito che, certe cose, sono innate. Luttazzi è così, buon per lui. Ci riesce come pochi. Battute lampo. Che fanno sorridere o, decisamente, sganasciare.
Battute sparse: "Concordi di bellezza: Miss Universo. Vince di nuovo una terrestre". "In Italia ci sono seicentomila cani randagi. Un terzo nei canili e due terzi sotto la mia camera da letto." "Afa, ieri faceva così caldo che Berlusconi pensava già di essere all'inferno". "Per evitare traumi, le impronte ai bambini rom verranno prese dal duo comico I Fichi d'India".
"Cow crucis" - Visione folle, disegnata, della via crucis eseguita, come si può evincere dal titolo, da una mucca. I disegni sono di Massimo Giacon. Divertente idea. Blasfema per alcuni, sicuramente, intelligente per altri.

Ovviamente il libro mi è piaciuto. Decisamente. Sei giorni di lettura. Unica pecca: troppo piccolo e il carattere è troppo grande. Segno che, forse stavolta, il caro Daniele ha puntato più sulla qualità che sulla quantità. Anche se credo che abbia risparmiato qualcosa da inserire ne "L'almanacco Luttazzi della Nuova Satira Italiana 2009", il libro che raccoglierà le battute degli utenti del suo sito e, quindi, anche quelle poche mie.

Ah, per far vedere che sono un critico serio: la copertina non mi piace. Non so perchè. Le altre le ho sempre trovate geniali ma questa mi ha deluso. Potrei trovare dieci e più significati in quella foto e tutti giusti per l'argomento del libro ma, purtroppo, non mi garba. Sono considerazioni puramente personali.

In conclusione: compratelo. Farete del bene a voi stessi e a questa Italia.

Edit: Il signor Daniele ha letto la recensione e mi ha risposto via mail. Che gentile.

2 commenti:

Colei che... ha detto...

Leggero'! :) Lo sai che adoro Luttazzi! E non so cosa ti abbia scritto nella mail, ma la tua recensione mi e' piaciuta molto! ;) Ciao!

DjJurgen ha detto...

Ma che critico serio sei??? Ti è piaciuto praticamente tutto, ogni capitolo del libro è un capolavoro di ineguagliabile satira!!! :P
Ahh...sei proprio un inguaribile mollicone!!! :P

(scherzo, ma lo sai che Luttazzi non mi piace più di tanto...)

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