mercoledì 17 giugno 2009

Vita da Italiano Ottimista - Prima parte


Prendete questo post (e gli altri che seguiranno) come una rubrica calcistica dal punto di vista di un tifoso italiano. Atipico però. Perchè mi considero uno dei pochi che vive le partite della propria nazionale senza obiettare, senza urlare contro l'allenatore(con alcuni giocatori mi capita però) e senza prendermela mai e dico mai per come si mette la formazione. Io aspetto e spero. Son strano e ne vado fiero. E son sicuro che tutti, e dico tutti, i tifosi italiani vorrebbero essere gli allenatori della nazionale. Tutti, e dico tutti, hanno sempre qualcosa da dire contro i giocatori, l'allenatore, il modulo e chi più ne ha più ne metta. Io lascio stare fino al novantesimo. A parte deprimermi quando va male ed esaltarmi quando siamo avanti almeno di due gol. Son umano anche io d'altronde.

CONFEDERATIONS CUP
ITALIA - STATI UNITI 1-3

E' una coppetta, d'accordo. Il vero traguardo è il Sudafrica, certo, ma l'anno prossimo. Questo è solo una specie di allenamento, giusto. Ma perchè non sudarcelo e farlo nostro? Considerando che abbiamo un certo Brasile nel girone e non ci farebbe male cercare di vincere nello scontro diretto, d'altronde i campioni del mondo siamo noi no? E da qualche parte si deve pur cominciare. Stati Uniti. Nel 2006, benedetto anno, fu l'unica squadra a portarci al pareggio, se escludiamo la Francia in finale. Stavolta sarà diverso anche se Lippi ci piazza 9 reduci dal mondiale. Bisogna considerare che con Cannavaro in forma sarebbero stati 10. Attaccati al passato? Forse.
Si inizia in un ritmo blando. Pirlo non crea, d'altronde dopo una stagione sofferente il tifoso medio non vede in lui un'ancora di salvezza ma un'ancora che distrugge completamente la barca. E' lui l'unico, per il primo tempo, destinatario dei miei urli. Faccia da apatico, sempre assente, come se si chiedesse puntualmente ogni giorno: "cosa ci faccio qui?". Non crea, sbaglia passaggi, perde palloni. Rimpiango il Mondiale, lì era un mostro. Ormai decaduto.
La partita è stancante. Niente tiri, paura in un paio di occasioni e il l'autogol in fuorigioco fa urlare al miracolo del Dio del calcio ma niente. Espulsione per gli stati uniti, non me l'aspettavo. Di solito va male a noi. E infatti un minuto dopo e siamo sotto. Rigore e gol. Buffon non ne para uno dall'europeo scorso: Italia-Romania 1 a 1. Bella partita.
Intervallo. Nel luogo dove guardo la partita, in compagnia, ovvero alla Ego's House è un fluorilegio di critiche. "Ci vuole Rossi", "Che modulo c'è?", "Perchè x gioca?", "Perchè x non è stato convocato" e ogni volta c'è un giocatore diverso. La demoralizzazione è tanta: "Ma dove andiamo?" "Ma che facciamo?" "Ma non ne segneremo manco uno!", quasi domande esistenziali se ci si fa caso. Io aspetto. Incazzato ma aspetto. Non mi piace il vittimismo cronico. Aspetto nel mio angolino. Passo 15 minuti di intervallo visibilmente nervoso. Parlo poco. Attendo il secondo tempo.
E puntualmente arriva. Pochi minuti e entrano Rossi e Montolivo. Speravo uscisse Pirlo ma niente. Rossi è forte, l'ho sempre detto. Mi ha fatto vincere un fantacalcio 3 anni fa. Si deve abituare a queste partite e quel momento era giusto. E infatti dopo un minuto la palla è dentro. Dopo dieci minuti tocca a De Rossi con una botta da fuori, precisa e ciccata da un paio di difensori. E poi ancora Rossi dopo che il vituperato Pirlo si scarta un difensore con un'abile finta e mette la palla al centro esattamente sui piedi del piccolo attaccante. Un boato di entusiasmo. Più sul secondo gol ma il terzo è un urlo di liberazione. La felicità è dovuta al fatto che ci credo, sempre e comunque. E se si vince l'esultanza è raddoppiata. Ma se si perde la tristezza è triplicata. E' un'arma a doppio taglio. Bisogna abituarsici. Prossima partita Giovedì sera, ovvero tra poco alla fin fine. Non vedo l'ora.

EUROPEI UNDER 21
ITALIA - SERBIA 0-0

Non sono un patito di calcio alla massima potenza. Quello è mio fratello. L'unico, o almeno uno dei pochi che conosco, che nei tempi di Mondiale è capace anche di vedersi una partita tipo Arabia Saudita-Marocco ed esaltarsi. Dicevo che non sono patito ma ogni tanto qualche partita la vedo. E gli europei dell'Italia che sarà un po' me li voglio vedere. La Serbia è una squadra tosta. Sempre così si dice. Non ho mai capito perchè i serbi fino ai 21 anni sono fortissimi e poi diventano delle loffie. Hanno la data di scadenza molto breve, brevissima. Comunque la partita fa addormentare, letteralmente. L'italia non crea, non gioca. Si fida troppo del magico tridente Balotelli-Giovinco-Acquafresca. Il mio Marchisio soffre a centrocampo, si vede. Non c'è gioco, non c'è forza, non c'è manco quel po' di fortuna che può salvarti una gara. Almeno fino a quando Consigli o un palo ci salvano da una brutta sconfitta. E la partita dura novanta minuti. In cui la formica atomica cerca di regalarci magie senza riuscirci, Balotelli si innervosisce soltanto(almeno un tiro buono l'ha fatto ma è pur sempre poco), e Acquafresca prende solo due palle di testa. Insomma una partita stanca, un punto è pur sempre un punto ma si deve migliorare. E di molto. Vedendo la "mini" Italia di ieri rimango ancora abbrancato alla vecchia guardia dell'altro ieri. Ma il calcio è così, si può cambiare idea da un momento all'altro.

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