lunedì 2 marzo 2009

Cambi d'umore...



Avevo solo voglia di piangere. E' una sensazione, un'emozione, un sentimento o che dir si voglia. Avevo uno sfrenato desiderio di far fuoriuscire lacrime dai miei occhi. Far scorrere sul viso gocce d'acqua salata come se fossero i problemi a voler scappare dal mio corpo. Ma non l'ho fatto. Prima ero sotto gli occhi di tutti, e non è il caso di esternare, a gente allegra, i tuoi drammi. All'improvviso poi, senza preavviso. Succese solo quando si vuole essere volontariamente al centro dell'attenzione o in caso di problemi veramente enormi. Difficili da tenere dentro, da mascherare. Come la perdita di una persona cara, la fine di un'amore o di un'amicizia, un momento di estrema gioia o il manifestarsi di un'emozione indotta. Ho resistito alla tentazione di lasciarmi andare. Prima, un pò prima, ho fatto subodorare la cosa, ma mi sono trattenuto, farmi compatire non era e non è nelle mie corde. Finchè c'è orgoglio c'è speranza.
Comunque, poi, la serata è finita, e stavo, pian piano, lasciandomi andare. Attendendo, quasi, il rilascio e la compressione sottoforma di lacrime dei miei mali. Ma al momento culmine mi sono girato, l'ho guardata e mi sono bloccato. Lei era lì per me, come sempre. Volevo, per una volta, non farla preoccupare, non farla star male, non farla penare. Lei, così dolce e comprensiva. Lei, così disponibile e delicata. Lei.
L'ho baciata e salutata. O meglio: ho biascicato parole sconnesse che sembravano un saluto. A testa bassa son tornato sopra. Ho tenuto un comportamento irreprensibile al rientro. Ho chiuso la porta, ho discusso due secondi di calcio. E, alla fin fine, mi sono rifugiato in un locale sufficientemente distante da tutto e tutti per lasciar fluire i miei pensieri. E, intanto, rivederli tutti sottoforma di inchiostro nero su di un block noter. Riverderli sottoforma di una grafia incomprensibile anche al proprio autore.
E alla fine non ho pianto. Non per fare l'uomo forte, pronto a tutto. Non ho pianto perchè ho scritto, elaborato, riprodotto. Ho posato le mie lacrime nella penna che cingevo nella mia mano destra ed essa ha prodotto queste parole. Ed ho capito, forse, che qualcuno bene mi diceva tempo fa. Mi dissero di scrivere e di non fregarmene, un giorno qualcuno si sarebbe accorto di me. Mi dissero.
Forse è vero, chissà, forse è il mio destino o forse sarò completamente un altro. Forse non esiste nemmeno il destino o, forse, non è stato scritto ancora il mio o non ne sono degno. So solo che stasera avevo voglia di piangere, probabilmente a breve, non so quando, ritornerà, ma ora non ne ho più. Voglio solo scrivere e creare, capire e trasformare. Voglio vivere, perchè sol vivendo potrò sapere.

E ogni volta che si tocca il fondo ci si rialza sempre. A testa alta.
Per me, per te, mio amore, per tutti quelli che, almeno un pò, credono in me.

Ps: Amore, grazie di esserci. Perchè in te vedo quello che mi manca, in te sento quello che mi serve. I tuoi occhi lucidi mi dicono più di mille parole.

Ps2: Piccolo edit. Alla fin fine un pò ho pianto. due lacrime sono scese dai miei occhi. Due sole. Ma non per i miei problemi, i miei drammi solitari. Ma per lei. Erano lacrime d'amore, di commozione, di gioia. Il pensiero di essere parte di lei mi fa stare bene, mi farà stare bene. Mi completa, mi esalta, mi fa vivere felice. Grazie piccola mia.

3 commenti:

DjJurgen ha detto...

Grazie, grazie davvero! Sapevo che ci tenevi a me, ma non immaginavo così tanto! Addirittura chiamarmi "piccola mia"...cosa sarei io senza di te? Anche io ti voglio bene, sciocchina!!

:P

Anonimo ha detto...

A volte è giusto piangere, però per tante persone questa reazione sembra una forma di debolezza. E invece credo sia del tutto normale, è un nostro diritto sacrosanto. C'è chi quando ha voglia di piangere si martella di musica pesante, chi dà cazzotti a un sacco, chi se la prende con gli altri, chi si sbronza. Credo che la reazione più costruttiva sia quella che ha a che fare con noi stessi. Come fai tu, prendere questa sensazione brutta, modellarla e dare forma a qualcosa di utile per la nostra persona. E avere accanto persone così belle e così comprensive non può fare altro che bene. Bella riflessione, sai che quando c'è qualcosa di psicologico a me mmme piasce!!!
Un abbraccio ;-)

luttazzi4ever ha detto...

Dj: Non ti ho mai chiamato "piccola" perchè adoro troppo chiamarti "stronzone". Quando cambierò te lo fò sapere.

Cha: Grazie delle tue parole che completano sempre ogni mio intervento. Io normalmente trasformo i problemi in corsa. O perlomeno ci provo. Negli ultimi tempi, per vari problemi fisici, non ho potuto e dovevo trovare qualche altro modo.E questo è quello che più mi contraddistingue. Per fortuna, credo.

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