sabato 17 gennaio 2009

Storia di un gambero di villaggio



La storia originale è quella scritta da Gianni Rodari, pubblicata all'interno del libro "Fra i banchi". Poi il sottoscritto, per un esercizio del corso di scrittura creativa seguito l'anno scorso, ha pensato bene di rovinarla, proseguendo la storia da un punto in cui era stata interrotta. L'ho ripescata qualche giorno fa, perchè mi è venuto da pensare che per questo periodo è terribilmente attuale. Allora buona lettura!

Questa è la parte iniziale, quella originale:

Un giovane gambero pensò: “Perché nella mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco”.
Cominciò ad esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l’impresa gli costava moltissima fatica. Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole.
Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse:
- State a vedere.
E fece una magnifica corsetta in avanti.
- Figlio mio, - scoppiò a piangere la madre, - ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come tuo padre e tua madre ti hanno insegnato, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene.
I suoi fratelli però non facevano che sghignazzare.
Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse: - Basta così. Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua, il ruscello è grande: vattene e non tornare più indietro.
Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e si avviò per il mondo.

e da qui ho continuato io:

Cominciò così a camminare sul bordo del ruscello, allontanandosi sempre di più dalla sua casa, vagando verso chissà quale posto. All’inizio cominciò a camminare all’indietro, ma poi, ripensando che il motivo per cui aveva lasciato casa era proprio quello, decise che l’unico modo per andare avanti nella vita era proprio quello di camminare in…avanti! Iniziò così la sua marcia, tutto allegro e felice per la sua bravura quando, accorgendosi che camminando in quel modo sarebbe dovuto ripassare dalla sua casa, decise di deviare verso la città. Aveva solo un vago ricordo della città: ci era stato solo una volta da piccolo, insieme ai suoi genitori, e ne era rimasto davvero affascinato. Il giovane gambero aveva solo un vago ricordo della strada da prendere, ma sapeva benissimo che la città non si trovava troppo distante da lì. Camminò per tutta la notte, e il giorno dopo arrivò in centro. Non appena arrivato, non poté credere ai suoi occhi: la città era popolata da gamberi che camminavano solo in avanti! Gamberi giovani, vecchi, gamberi maschi e femmine, tutti in avanti. Il giovane gambero non stava più nel guscio dalla felicità: allora aveva ragione, si poteva davvero camminare in avanti!!! Cominciò così a girovagare per la città, fischiettando un vecchio motivo di Giorgio Gamber. Man mano che visitava la città, si accorgeva però di quante stranezze la popolavano: le case erano del tutto diverse da come le ricordava, il ruscello era completamente vuoto e le piante e i fiori avevano dei colori scuri, per nulla simili a quelli accesi che lui aveva sempre visto. Il giovane gambero si avvicinò ad un gambero che passava di lì e gli chiese:
- Mi scusi, signor gambero, saprebbe dirmi cosa sono tutte queste meraviglie che vedo?
- Quali meraviglie? - Rispose mogio mogio il signor gambero - questa città è sempre stata così, da quando sono nato.
Poi si girò e, tutto triste, ricominciò a camminare in avanti. Il giovane gambero fu stupito dalla tristezza del signor gambero, ma, pensando che forse il signor gambero aveva avuto solo una giornata all’indietro, non ci fece più di tanto caso. Proseguendo il suo giro per la città, il giovane gambero domandò a tanti altri gamberi, ma tutti gli rispondevano in modo triste. Il giovane gambero non sapeva cosa pensare, la città non era più come la ricordava e tutti i suoi abitanti erano tristissimi. Niente di quello che vedeva era uguale a ciò che aveva visto quand’era piccolo.
- Giovanotto, cosa c’è che non va? - Gli chiese un anziano gambero che, da una panchina poco distante, aveva assistito a tutta la scena.
- Cosa c’è che non va? - Ripeté il giovane gambero - Quando sono arrivato in città ero così contento per aver visto che i gamberi di qui camminano tutti in avanti e non all’indietro, e adesso scopro che invece di essere contenti sono tutti tristi!
- Giovanotto, come fai a ricordare di quando si camminava all’indietro? Sono passati più di cento anni da quando quel giovane gambero di villaggio arrivò in questa città ed insegnò a tutti a camminare in avanti!”
Il giovane gambero a quelle parole trasalì. Il gambero di cui parlava l’anziano era sicuramente lui. Sconvolto, non riuscì a replicare, ma l’unica cosa che riuscì a chiudere fu:
- Ma…ma…com’è possibile?
- Com’è possibile che ci siamo fatti fregare da quello stupido gambero? E chi lo sa, ragazzo mio! Diceva che camminando in avanti si poteva viaggiare nel futuro, che lui ci era stato e aveva visto cose meravigliose! E noi tutti siamo stati tanto stupidi da esserci cascati! Nessuno ha viaggiato nel futuro, ma in compenso abbiamo rovinato le nostre vite!!!
Il giovane gambero era sconvolto. Ascoltando l’anziano gambero, capì il suo grave sbaglio e, volendo rimediare a quel disastro, ricominciò subito a camminare all’indietro. Camminò per tutta la notte, più veloce che poteva, e al mattino arrivò al suo piccolo villaggio dove, con sua grande gioia, trovò la sua famiglia che correva ad accoglierlo…ovviamente all’indietro!

5 commenti:

S ha detto...

Quando sono arrivato a "Giorgio Gamber" ho creduto che si stesse andando a parare nel demenziale. :D
E invece la svolta data è inaspettata; non credo che Rodari avesse pensato a dei paradossi temporali, ma, forse anche per questo la cosa mi è piaciuta parecchio.

Tyrrel

DjJurgen ha detto...

Grazie Tyrrel (a proposito, posso chiamarti ancora così, vero? Le vecchie abitudini sono dure a morire!! :D ), sono contento che il raccontino ti sia piaciuto. Lo so, quando alla scuola di sceneggiatura ho pronunciato "Giorgio Gamber", mi volevano cacciare...chiedo scusa a tutti, soprattutto al signor G...però lo sapete come sono fatto, se non faccio un calderone (e badate bene, non un calderoli), non sono contento!! :D

S ha detto...

"Grazie Tyrrel (a proposito, posso chiamarti ancora così, vero? Le vecchie abitudini sono dure a morire!! :D )"


Non solo puoi, ma ESIGO mi si chiami così! :D
Scherzi a parte non solo va benissimo, ma come avrete visto ho aggiornato il mio profilo con nick e avatar... anzi, a dire il vero l'ho proprio creato da zero, visto che non avevo l'account blogger e il nome lo prendeva da quello Google (che poi sembrerebbero la stessa cosa, ma in realtà no).

A presto!

DjJurgen ha detto...

Ecco, adesso sì che ti riconosco!!! Benvenuto nel fantastico mondo di blogspot!! :D Per completezza, però, adesso dovresti creare un blog tutto tuo!! :P

S ha detto...

Eheheh, magari prima o poi il bloggo me lo apro anch'io. Per il momento sarebbe meglio che cominciassi a compilare il mio profilo. :D

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