martedì 13 maggio 2008

Acqua...









Cade la pioggia e tutto lava
cancella le mie stesse ossa
Cade la pioggia e tutto casca
e scivolo sull’acqua sporca


Ti vidi quella sera, eri lì, a pochi passi da me, parlavi con un ragazzo ma sembrava non interessarti niente di quello che diceva, il tuo sguardo era nel mio sguardo distratto da alcuni pensieri futili. Questo avevo intuito, vedevo come mi fissavi senza farti accorgere. Era quello che facevo anche io insomma. Appena ci incrociavamo tu ritornavi ad osservavare il tuo interlocutore e io abbassavo la testa buttando giù il drink che avevo in mano.Ad un tratto guardai fuori, pioveva, ti osservai per due secondi, parlavi ancora, riguardai fuori e ascoltai l'unica cosa cui valesse la pena ascoltare: la pioggia battente...

Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo e
non sa di noi


Sono uscito poi sul balcone, alcune gocce d'acqua mi finirono sul vestito, ma non mi interessava. Avevo voglia di respirare aria buona, finchè non sarei riuscito a respirare te. Mi avvicinai al parapetto, tu eri giù. Rimasi a contemplarti da lontano, alzasti lo sguardo, mi sorridesti. Mai in vita mia avevo visto un sorriso più bello di quello. Mai in vita mia avrei mai pensato che una donna come te avrebbe notato uno come me. E questa volta non abbassasti lo sguardo, sei rimasta immobile a sorridermi per un tempo indefinito per me. Potevano essere passati secondi, minuti, ore, io non me ne sarei accorto. Quando il destino non ci ha messo del suo, un fulmine e un tuono in rapida successione e tu rientrasti lasciandomi solo ad osservare la tua corsa impaurita verso la sala.

Cade la pioggia e tutto tace
lo vedi sento anch’io la pace
Cade la pioggia e questa pace
è solo acqua sporca e brace


Dentro ti cercai per tutte le sale, erano solo tre ,lo, so ma mi sembravano infinite. Cercavo quella splendida ragazza nel suo vestitino rosso, quella con gli occhi che potrebbero spegnere incendi con un solo sguardo. Quella con un corpo che potrebbe far ardere di passione qualunque uomo. Persi le speranze, pensai che te ne eri andata con chissà quale accompagnatore, uscii dall'ingresso principale, avevo percorso tutto il vialetto senza neanche accorgermente. La pioggia continuava a scendere e questa volta mi aveva bagnato quasi completamente. Non mi interessava più della festa, non mi interessavano più gli ospiti, non mi interessava più niente. Solo acqua e nient'altro attorno a me in quel momento. Rimasi in contemplazione e chiusi gli occhi.

E dimmi a che serve sperare
se piove e non senti dolore
come questa mia pelle che muore
che cambia colore
che cambia l’odore


E due mani si posero su quei miei occhi chiusi, erano le tue mani. Bagnate, scivolose, come eri completamente anche tu. Mi girai, scoprii che tacchi che indossavi ti portavano alla mia stessa altezza, scoprii che i miei occhi erano di fronte ai tuoi occhi, il mio naso di fronte al tuo naso e la mia bocca di fronte alla tua bocca. Tentai di parlare ma non me ne desti tempo, subito un bacio appassionato, avrei voluto non finisse mai, non so quantò durò, sentivo solo la pioggia che continuava a bagnarci e il tuo sapore che non avrei mai voluto abbandonare...

Tu dimmi poi che senso ha ora piangere
piangere addosso a me
che non so difendere questa mia brutta pelle
così sporca
tanto sporca
com'è sporca
questa pioggia sporca



Scendeva ancora la pioggia, più forte ancora, tu ti staccasti da me così come eri venuta, di colpo. Cercasti di dirmi qualcosa. Capii sicuramente due parole.Non posso. Non posso. Non posso. Le ripetevi sempre. Io cercai di tranquillizzarti ma tu scappasti via, ritornasti in sala così come eri, bagnata, impaurita, triste. Vidi dell'acqua sul tuo volto, ma non era pioggia. Erano lacrime. Erano per me...

Si ma tu non difendermi adesso
tu non difendermi adesso
tu non difendermi
piuttosto torna a fango si ma torna



Me ne ritornai a casa, così. Senza sapere chi eri e perchè decidesti di modificare la mia vita. Passai molte volte davanti quella villa ma niente. Di te nessuna traccia. Ogni giorno a intervalli regolari ero lì, ad osservare un cancello chiuso e un ricordo che sapeva di buono. Ogni giorno chiudevo gli occhi e attendevo le tue mani. Ogni giorno ritornavo a casa triste più del giorno prima...

E dimmi che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione non muore
ma cambia colore
tu fammi sperare
che piove e senti pure l’odore
di questa mia pelle che è bianca
e non vuole il colore
non vuole il colore


E una notte iniziò a piovere come quella sera, uscii di corsa di casa. Il mio cane mi guardò strano, dal suo sguardo capii che mi considerava pazzo ad uscire con quel temporale. Fui felice di sapere che almeno qualcuno ragionevole in casa c'era ma uscii lo stesso.
Ripassai davanti al cancello, l'odore di pioggia era così forte che mi ricordava la mia infanzia in montagna, al tuono rabbrividii ma rimasi fisso e immobile perfettamente davanti al centro del cancello. Richiusi gli occhi ancora...e quelle mani arrivarono.
Tu eri lì, avevi atteso la pioggia per mostrarti di nuovo a me, mi guardasti, mi dicesti qualcosa che non capii o feci finta di non capire. Mi baciasti, mi stringesti a te, e la pioggia finì, come per magia, come se avessero chiuso il rubinetto là sopra. Io ti dissi che non ti avrei più lasciata scappare via e tu mi rispondesti con un perfetto: "Lo so".

La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
scrivi tu la fine
io sono pronto
non voglio stare sulla soglia della nostra vita
guardare che è finita
nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi
e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi
la strada che noi abbiamo fatto insieme
gettando sulla pietra il nostro seme
a ucciderci a ogni notte dopo rabbia
gocce di pioggia calde sulla sabbia
amore, amore mio
questa passione passata come fame ad un leone
dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi
tu non ricordi ma eravamo noi
noi due abbracciati fermi nella pioggia
mentre tutti correvano al riparo
e il nostro amore è polvere da sparo
il tuono è solo un battito di cuore
e il lampo illumina senza rumore
e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
ma scrivi tu la fine
io sono pronto


Quella sera scrivesti l'inizio della nostra storia. Quella sera senza neanche conoscermi mi dicesti "ti amo". Era quello che feci finta di non capire. Per i primi cinque minuti. Perchè poi ho scoperto che anche io ti amavo alla follia, senza sapere nulla di te. Poi conoscendoti ti ho amato ancora di più, se fosse possibile, e ti amo ancora adesso bella mia, dopo 50 anni, dopo tutto quello che è successo io ti amo e ti amerò per sempre...
Riposa in pace Ilaria, al prossimo temporale son sicuro che ci rivedremo amore mio...

3 commenti:

DjJurgen ha detto...

Ok, lo ammetto, dopo qualche rigo stavo già pensando a come sfotterti...mi stavano venendo in mente frasi ingiuriose del tipo: "e dopo ti sei svegliato e ti sei accorto che si trattava di Trippy che ti stava facendo la pipì addosso??"...
Però il finale cambia tutto, e invece che sarcastico adesso sono solo curioso di sapere come mai ti è venuto questo spunto e chi è la "Ilaria" di cui parli...è tutto frutto della tua fervida fantasia o c'è uno spunto di realtà dietro?
In ogni caso, so che per me è strano, ma ti faccio i complimenti per due motivi:
1) l'alternarsi della canzone a quella del racconto. Ti sembrerà impossibile, ma volevo farlo anche io per un post che avevo in mente ieri sera ma per cui non ho più trovato ispirazione. Quindi davvero complimenti.
2) Il modo in cui è scritto questo "raccontino" è decisamente migliore rispetto ad altri tuoi lavori (quasi tutti, ad essere davvero sincero :P ). C'è sempre qualche discordanza temporale (e non rispondere che il temporale c'era davvero che ti picchio! :D ), ma per il resto mi piace davvero molto!
Bravo, bravo! Sono contento che la mia influenza ti stia facendo bene!!! :P

luttazzi4ever ha detto...

Allora, innanzitutto ti ringrazio perchè apprezzi ciò che ho fatto...poi ti piglio a badilate per puro diletto!

Comunque rispondo alle tue questioni:

0) Tutto frutto della fervida fantasia del qui presente autore. Il nome però è preso da una mia conoscente...
1) Vedi? A te l'ispirazione non ti viene perchè non sei capace! A me si! Cicca cicca cicca!
2) Ecco, sta parlando Umberto Eco! L'omidine che inizia duecento cose e non ne porta a termine manco mezza!! Cicca cicca cicca due!!
Azz, le discordanze ce stanno ancora? Ho modificato non so quante volte, ah..testaccia ladra!
3) La tua influenza?? Da quando hai la febbre??
4) Oh...d'altronde hai ragione, con tutta quest'acqua è normale prendersela!

Il "poeta benedetto" la saluta!

Walter Dorian Gray ha detto...

Mmm... Dj, sei curioso da far schifo... Luttazzi, secondo me la tua ispirazione andava semplicemente incanalata meglio...
Mmm...

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