lunedì 10 marzo 2008

One night - 3

L'urlo proveniva dalla spiaggia, verso un lido chiuso(ovvio, non vedo l'utilità di lidi aperti di notte d'inverno), potevo fare due cose: ritornare a rilassarmi o correre verso l'urlo per capire cosa fosse successo. Ovviamente faccio la scelta più idiota: sono andato, seppure piano piano, verso la spiaggia. La voce che avevo sentito sembrava di donna, già immaginavo la scena: "Eroe salva modella in difficoltà", fama, denaro e belle ragazze mi aspettavano, ma avevo ugualmente una fottuta paura.
Arrivo al lido: nessuna luce all'interno, mi sono avvicinato alla porta: era chiusa. Stavo per girare il pomello ma qualcosa mi fece fermare, non so che cosa fosse il realtà, forse il mio istinto di auto-conservazione. Decisi di non aprire la porta, al diavolo la fama, la gloria e le tante ragazze che avrebbero occupato la mia vita, io quella porta non l'avrei aperta,no no! sicuro!
E infatti decisi di andarmene. Avevo solo pensato a quell'urlo, non era assolutamente vero. Era solo soggezione...Quindi mi incamminai verso i miei vestiti abbandonati sulla spiaggia, ero sicurissimo di tornare a casa a dormire, nessun senso di colpa, magari sarebbero arrivati in futuro ma io la stoffa nell'eroe non ce l'ho e non ce l'avevo. Presi i miei vestiti, e stavo per andare via, peccato che qualcuno non era d'accordo con me...compreso quel bastardo che mi colpì con la mazza da baseball facendomi andare nel mondo dei sogni...

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